Consultori, ancora polemiche in Consiglio pugliese dopo l'impasse sul voto. Il Pdl: siamo al caos più totale

BARI. Ancora una ridda di polemiche sulla riorganizzazione dei consultori sul territorio pugliese dopo la pesante battuta d'arresto della maggioranza avvenuta ieri in Consiglio regionale sull'approvazione dell'ordine del giorno presentato dai consiglieri di centrodestra sulla ''Riorganizzazione della rete consultoriale pugliese'' avente ad oggetto la delibera di Giunta n. 735 del 15 marzo 2010, relativa al progetto di ridefinizione dei consultori. Il risultato del voto ha visto 33 si' (Pdl e Udc), 19 contrari (centrosinistra) e uno astenuto.
''La bocciatura da parte del Tribunale Amministrativo Regionale del progetto di riorganizzazione e depotenziamento della rete consultoriale sul nostro territorio - commenta il consigliere regionale del Pdl Antonio Barba - e' la dimostrazione che la Giunta Vendola si muove a tentoni non soltanto nel mare della politica, ma commette ormai anche gravissimi errori nell'indirizzo dell'elaborazione delle delibere''.
''Siamo di fronte al caos piu' totale - spiega Barba - con un presidente della Regione in perenne campagna elettorale e totalmente sparito dalle aule di via Capruzzi. Gli interlocutori latitano e si naviga a vista. E per il centrodestra diventa un dovere democratico sollecitare proposte significative che raccolgono, quelle si', una maggioranza che il centrosinistra, senza guida, sembra non avere. Cosi' la revoca di quella delibera sui consultori, portata avanti dal nostro schieramento, e' stata approvata mandando sotto Vendola e compagni''.
Per il consigliere Fli Giammarco Surico la questione è da vedere in primis in termini garantisti e di tutela dei diritti delle donne. "Quando chiediamo di potenziare la rete consultoriale e di garantire la presenza al loro interno sia di un medico obiettore che non obiettore - precisa il consigliere - e' proprio e soltanto alla tutela della salute e della volonta' della donna che pensiamo. Su temi cosi' delicati come l'interruzione di gravidanza, la fecondazione assistita e in vitro, tutto il complesso mondo della bioetica, non ci possono essere posizioni pregiudiziali, ne' vi puo' essere chi ritiene di possedere la verita' solo perche' preso da furore ideologico o, peggio, da fretta di conquistare la platea. Tantomeno tali argomenti cosi' importanti per la vita delle persone, uomini e donne, possono essere oggetto di strumentalizzazione politica''.
Per Giannicola De Leonardis, consigliere regionale dell'Udc e presidente della settima Commissione Affari Istituzionali, ''La difesa dei consultori e quindi della vita e' passata in secondo piano, nelle cronache regionali, rispetto alla sconfitta della maggioranza di centrosinistra su un aspetto delicatissimo, che merita considerazioni e riflessioni ben piu' ampie''.
''Un partito dai valori marcati, che non possono essere considerati semplici optional, come l'Udc - sottolinea il consigliere - non puo' certamente approvare una politica che non mette al centro la persona e la famiglia e non ritiene necessario ampliare e rafforzare la rete costituita dai consultori di fronte a un'esperienza drammatica come l'aborto''.

(Vito Ferri)

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