BARI. Una lunga battaglia per la Puglia, ma non solo. Una storia iniziata negli anni Novanta e che ancora non conosce la parola 'fine': oggi il nuovo capitolo di 'Punta Perotti', l''ecomostro' costruito sul lungomare di Bari e poi demolito. Anni di contenziosi, con esiti a tratti altalenanti, e di vivace dibattito, con gli ambientalisti in prima linea per fermare e poi abbattere l'ecomostro. Dopo l'abbattimento sull'area e' stato realizzato un parco. Ecco le tappe salienti:
-1995: Iniziano i lavori del complesso edilizio residenziale. Tre torri per complessivi 300mila metri cubi di acciaio e cemento. I lavori dei palazzi in costruzione sono di societa' dei gruppi Matarrese, Andidero e Quistelli.
-1997: La Procura di Bari mette sotto sequestro gli immobili perche' ''abusivi'': violano la legge Galasso che prescrive che gli immobili debbano tenere una distanza minima dal mare di almeno 300 metri. I palazzi di Punta Perotti sono costruiti ad una distanza inferiore.
-1997-2001: Si innesta un lungo contenzioso con diversi giudizi contrastanti: annullamento del sequestro in Cassazione, confisca degli immobili in primo grado, annullamento della confisca in Corte d'Appello, ricorso della Procura generale di Bari in Cassazione. Costruttori e progettisti vengono invece assolti in primo grado dal momento che ai loro progetti sono state rilasciate le concessioni.
-2001: E' il 29 gennaio: la Corte di Cassazione conferma la sentenza di primo grado. E' la svolta della vicenda. I palazzoni vengono confiscati e immessi nel patrimonio del Comune di Bari.
-2001-2005: S'innesta un ulteriore contenzioso da parte dei costruttori per bloccare la demolizione e per ottenere il risarcimento dei danni. Nel frattempo, nel 2004, cambia la giunta comunale: Michele Emiliano (centrosinistra) subentra a Simeone Di Cagno Abbrescia (centrodestra).
-2006: Il Comune decide per la demolizione. La gara viene affidata alla General Smontaggi di Novara. I Matarrese presentano diversi ricorsi con l'intenzione di far valere un pignoramento sugli immobili in base al quale, secondo la loro prospettazione legale, non si posso abbattere. I ricorsi non vengono accolti. E' il via libera definitivo all'abbattimento
-2006: Il 2 aprile viene abbattuto per implosione il primo blocco (i due terzi del primo 'fabbricato Matarrese'). Domenica 23 aprile saranno demoliti l'ultimo modulo del primo fabbricato nonche' i due terzi dell'immobile posto parallelamente (secondo 'fabbricato Matarrese'). Lunedi' 24 aprile saranno demoliti l'ultimo modulo del secondo fabbricato e l'immobile posto parallelamente alla ferrovia ('fabbricato Quistelli').
-2009: Il 20 gennaio la Corte europea dei diritti dell'uomo ritiene che la confisca dei terreni di Punta Perotti da parte dello Stato rappresenti "una violazione" del diritto di protezione della proprieta' privata e della Convenzione per i diritti dell'uomo.
-2010: Il 15 novembre il gup del Tribunale di Bari revoca la confisca dei suoli su cui sorgeva l''ecomostro' di Punta Perotti e dispone la restituzione dei terreni alle imprese costruttrici che subirono la confisca.
-1995: Iniziano i lavori del complesso edilizio residenziale. Tre torri per complessivi 300mila metri cubi di acciaio e cemento. I lavori dei palazzi in costruzione sono di societa' dei gruppi Matarrese, Andidero e Quistelli.
-1997: La Procura di Bari mette sotto sequestro gli immobili perche' ''abusivi'': violano la legge Galasso che prescrive che gli immobili debbano tenere una distanza minima dal mare di almeno 300 metri. I palazzi di Punta Perotti sono costruiti ad una distanza inferiore.
-1997-2001: Si innesta un lungo contenzioso con diversi giudizi contrastanti: annullamento del sequestro in Cassazione, confisca degli immobili in primo grado, annullamento della confisca in Corte d'Appello, ricorso della Procura generale di Bari in Cassazione. Costruttori e progettisti vengono invece assolti in primo grado dal momento che ai loro progetti sono state rilasciate le concessioni.
-2001: E' il 29 gennaio: la Corte di Cassazione conferma la sentenza di primo grado. E' la svolta della vicenda. I palazzoni vengono confiscati e immessi nel patrimonio del Comune di Bari.
-2001-2005: S'innesta un ulteriore contenzioso da parte dei costruttori per bloccare la demolizione e per ottenere il risarcimento dei danni. Nel frattempo, nel 2004, cambia la giunta comunale: Michele Emiliano (centrosinistra) subentra a Simeone Di Cagno Abbrescia (centrodestra).
-2006: Il Comune decide per la demolizione. La gara viene affidata alla General Smontaggi di Novara. I Matarrese presentano diversi ricorsi con l'intenzione di far valere un pignoramento sugli immobili in base al quale, secondo la loro prospettazione legale, non si posso abbattere. I ricorsi non vengono accolti. E' il via libera definitivo all'abbattimento
-2006: Il 2 aprile viene abbattuto per implosione il primo blocco (i due terzi del primo 'fabbricato Matarrese'). Domenica 23 aprile saranno demoliti l'ultimo modulo del primo fabbricato nonche' i due terzi dell'immobile posto parallelamente (secondo 'fabbricato Matarrese'). Lunedi' 24 aprile saranno demoliti l'ultimo modulo del secondo fabbricato e l'immobile posto parallelamente alla ferrovia ('fabbricato Quistelli').
-2009: Il 20 gennaio la Corte europea dei diritti dell'uomo ritiene che la confisca dei terreni di Punta Perotti da parte dello Stato rappresenti "una violazione" del diritto di protezione della proprieta' privata e della Convenzione per i diritti dell'uomo.
-2010: Il 15 novembre il gup del Tribunale di Bari revoca la confisca dei suoli su cui sorgeva l''ecomostro' di Punta Perotti e dispone la restituzione dei terreni alle imprese costruttrici che subirono la confisca.