BARI. "Credo che ci si debba rendere conto che dietro questi internet point e queste reti wi-fi ci si possa nascondere benissimo nella massa degli utenti non piu' identificabili. Si possono trovare anche terroristi, pedofili e mafiosi". Lo ha detto il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, intervenendo alla conferenza stampa svoltasi stamane a Bari dove, insieme al procuratore distrettuale Antimafia Antonio Laudati, al dirigente del servizio centrale operativo della polizia Gilberto Caldarozzi, e' stata illustrata l'operazione 'Hinterland' che ha colpito, con 93 arresti, due pericolosi clan criminali attivi nel capoluogo e nella provincia.
Il procuratore Grasso ha colto l'occasione "per segnalare il venir meno del decreto 'Pisanu' che stabiliva le regole precise per l'identificazione di coloro che usano le reti internet. Oggi -ha proseguito- c'e' gia' un disegno di legge, approvato da un ramo del Parlamento, che vorrebbe liberalizzare tutte le postazioni wi-fi e quindi gli internet point il che significherebbe ridurre moltissimo la possibilita' di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso questo nuovo strumento tecnologico che e' internet".
Il procuratore Grasso ha colto l'occasione "per segnalare il venir meno del decreto 'Pisanu' che stabiliva le regole precise per l'identificazione di coloro che usano le reti internet. Oggi -ha proseguito- c'e' gia' un disegno di legge, approvato da un ramo del Parlamento, che vorrebbe liberalizzare tutte le postazioni wi-fi e quindi gli internet point il che significherebbe ridurre moltissimo la possibilita' di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso questo nuovo strumento tecnologico che e' internet".