Il 4 novembre? Una giornata non più sentita dai giovani

di Nicola Zuccaro
"Viva l'Italia, Viva lo Stato, Viva la Repubblica". E' stata l'unica nota lieta accompagnata dallo sventolio delle bandierine tricolori quella espressa da una scolaresca elementare mentre il presidente del Senato, Renato Schifani, accompagnato dal ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, lasciava il Sacrario dei Caduti d'Oltremare. Nota lieta in una mattinata soporifera che meritava miglior atmosfera poichè segnava, anche a Bari, l'apertura per i festeggiamenti per i 150 anni dall'Unità d'Italia. Anzi, durante la deposizione della corona d'alloro da parte della seconda carica dello Stato accompagnata dal rintocco delle campane non è mancata la maleducazione. Uno sparuto gruppo di studenti delle scuole medie superiori caricaturizzava questo toccante momento, complici anche il "riposo" e il "compagnia attenti!" intonati dal comandante dello schieramento Interforze, composto da Esercito, Marina, Aereonautica, Carabinieri e Guardia di Finanza. Quest'ultimo, non veniva messo neanche nelle condizioni di poter lasciare serenamente il luogo della cerimonia. Forse quì c'è da rimproverare all'organizzazione militare d'aver intervallato lo scioglimento dei reparti con l'abbandono delle autorità. E' il caso di ripetere queste cerimonie che, per quanto sentite dagli anziani, non trovano ugual risonanza nei giovani studenti? Per essi si suggerirebbe ai rispettivi insegnanti di apprendere oltre che le più elementari norme di civiltà anche l'autentico significato storico di questa giornata. Per onorarla meglio andrebbe ripristinato, come un tempo, il rosso sul calendario alla stregua del 25 Aprile 1945 e del 2 Giugno 1946, altrimenti sarà una giornata persa a causa della costosa organizzazione e gestione.

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