Il legale Galoppa: "Nessuno beatifica Misseri, deve pagare"

TARANTO. ''Michele Misseri non vuole incontrare nessuno, ne' i parenti ne' gli psicologi fino a venerdi' prossimo e per questo ha presentato un'istanza formale alla direzione del carcere''. Lo riferisce l'avvocato Daniele Galoppa, difensore dell'uomo che accusa la figlia Sabrina del delitto di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana, in provincia di Taranto, il 26 agosto scorso.Venerdi' e' previsto l'incidente probatorio durante il quale Misseri verra' interrogato dal gip del Tribunale di Taranto, Martino Rosati. Le sue dichiarazioni entreranno a far parte del fascicolo del dibattimento processuale. L'uomo che, in un primo momento, si era accusato di essere l'autore del delitto, ha successivamente affermato d essere stato aiutato dalla figlia Sabrina mentre strangolava la nipotina Sarah.
Il 5 novembre, infine, ha modificato ulteriormente la sua versione riferendo agli inquirenti della Procura della Repubblica di Taranto durante un altro interrogatorio che a uccidere sarebbe stata soltanto Sabrina mentre lui si sarebbe occupato dell'occultamento del cadavere. Quanto alla possibilita' di avvalersi della facolta' di non rispondere, l'avvocato Galoppa si limita a precisare: ''io sicuramente non glielo consiglio''. In ogni caso non sa se Misseri potra' riservare ulteriori sorprese: ''Non sono nella testa del mio assistito'', risponde a una domanda sul tema specifico.
Inoltre, Galoppa spazza via ogni dubbio sulla millantata non colpevolezza di Misseri. ''Nessuno vuole o ha voluto beatificare Michele Misseri", ha affermato il legale. "Io dico che deve pagare per quello che effettivamente ha fatto. Almeno lo spero''.
Nei giorni scorsi gli avvocati Nicodemo Gentile e Walter Biscotti, legali della parte lesa, Concetta Serrano Spagnolo, la mamma di Sarah, pur riconoscendo il contributo di Michele Misseri alle indagini, avevano messo in guardia dal glorificarlo anche perche' l'uomo comunque ha tenuto nascosto per 42 giorni il delitto e ha gettato il corpo della vittima in una cisterna interrata. ''Invece di rivolgersi subito ai carabinieri - avevano sottolineato i due legali - ha scelto la via peggiore. I fatti da lui compiuti rimangono di una gravita' giuridica e morale inaudita''.

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