ROMA. Tira vento di crisi secondo il sentiment degli Italiani. Nei primi mesi del 2010, la percentuale di persone di 14 anni e piu' che si dichiara molto o abbastanza soddisfatta della propria situazione economica e' pari al 48,4%, una quota di poco inferiore a quella di quanti si dichiarano per niente o poco soddisfatti (49,3%). Rispetto al 2009 cresce leggermente la quota di chi si dichiara abbastanza soddisfatto (dal 44,3% al 45,5%), mentre la percentuale di quanti riferiscono di essere molto soddisfatti resta sostanzialmente invariata (2,8%).Specularmente, si riduce il peso degli individui insoddisfatti. E' quanto rileva l'Istat nella sua indagine multiscopo sulle condizioni di vita dei cittadini.
Nel Nord la quota di residenti che sono soddisfatti della propria situazione economica e' pari al 55%, mentre scende al 49,8% nel Centro e al 38,6% nel Mezzogiorno. La quota di individui insoddisfatti, invece, e' pari al 42,6% nel Nord, al 47,5% nel Centro e al 59,5% nel Mezzogiorno.
La percentuale di famiglie che giudicano la propria situazione economica sostanzialmente invariata rispetto all'anno precedente e' significativamente piu' elevata di quella rilevata nel corrispondente periodo del 2009 (51,5% rispetto a 44,9%). Parallelamente, si regista una diminuzione della quota di famiglie che riferiscono un peggioramento della propria situazione (dal 50% al 44,8%). In particolare, quelle che la considerano molto peggiorata passano dal 13,2% al 10,2%.
Risultati, evidenzia l'Istituto, che segnalano un consolidamento della tendenza gia' emersa nel 2009. Infatti: dopo l'incremento della percezione di peggioramento registrato nel 2008, la condizione soggettiva e' rimasta stabile.
Dal punto di vista territoriale, sono le famiglie residenti nel Centro a riportare una piu' frequente percezione di stabilita' (il 53,7% afferma che la propria situazione economica e' rimasta piu' o meno invariata, contro il 51% delle famiglie residenti nel Nord).
Al contrario, la quota di famiglie che denunciano un peggioramento significativo della propria condizione e' nettamente piu' elevata nel Mezzogiorno (il 12,3% contro l'8,7% delle famiglie del Centro).
In complesso, i risultati per il 2010 appaiono simili a quelli del 2007, cioe' all'anno precedente l'avvio della crisi economica.
Le famiglie residenti nel Nord esprimono giudizi piu' spesso positivi sulle risorse economiche a loro disposizione: il 59,6%, infatti, le ritiene adeguate, mentre nel Mezzogiorno la quota scende al 47,9%.
Il 51,2% delle famiglie di operai ed il 40,2% di quelle di lavoratori in proprio definisce le risorse economiche scarse o insufficienti, rispetto al 37,3% di quelle di dirigenti, imprenditori o liberi professionisti. Quota che arriva al 70% nelle famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione.
Rispetto al 2009 diminuiscono leggermente le valutazioni di insufficienza delle proprie risorse economiche tra le famiglie operaie, mentre rimangono stabili tra le famiglie di lavoratori autonomi o (ancorche' molto negative) con persona di riferimento in cerca di occupazione.
Nel Nord la quota di residenti che sono soddisfatti della propria situazione economica e' pari al 55%, mentre scende al 49,8% nel Centro e al 38,6% nel Mezzogiorno. La quota di individui insoddisfatti, invece, e' pari al 42,6% nel Nord, al 47,5% nel Centro e al 59,5% nel Mezzogiorno.
La percentuale di famiglie che giudicano la propria situazione economica sostanzialmente invariata rispetto all'anno precedente e' significativamente piu' elevata di quella rilevata nel corrispondente periodo del 2009 (51,5% rispetto a 44,9%). Parallelamente, si regista una diminuzione della quota di famiglie che riferiscono un peggioramento della propria situazione (dal 50% al 44,8%). In particolare, quelle che la considerano molto peggiorata passano dal 13,2% al 10,2%.
Risultati, evidenzia l'Istituto, che segnalano un consolidamento della tendenza gia' emersa nel 2009. Infatti: dopo l'incremento della percezione di peggioramento registrato nel 2008, la condizione soggettiva e' rimasta stabile.
Dal punto di vista territoriale, sono le famiglie residenti nel Centro a riportare una piu' frequente percezione di stabilita' (il 53,7% afferma che la propria situazione economica e' rimasta piu' o meno invariata, contro il 51% delle famiglie residenti nel Nord).
Al contrario, la quota di famiglie che denunciano un peggioramento significativo della propria condizione e' nettamente piu' elevata nel Mezzogiorno (il 12,3% contro l'8,7% delle famiglie del Centro).
In complesso, i risultati per il 2010 appaiono simili a quelli del 2007, cioe' all'anno precedente l'avvio della crisi economica.
Le famiglie residenti nel Nord esprimono giudizi piu' spesso positivi sulle risorse economiche a loro disposizione: il 59,6%, infatti, le ritiene adeguate, mentre nel Mezzogiorno la quota scende al 47,9%.
Il 51,2% delle famiglie di operai ed il 40,2% di quelle di lavoratori in proprio definisce le risorse economiche scarse o insufficienti, rispetto al 37,3% di quelle di dirigenti, imprenditori o liberi professionisti. Quota che arriva al 70% nelle famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione.
Rispetto al 2009 diminuiscono leggermente le valutazioni di insufficienza delle proprie risorse economiche tra le famiglie operaie, mentre rimangono stabili tra le famiglie di lavoratori autonomi o (ancorche' molto negative) con persona di riferimento in cerca di occupazione.
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Economia