di Roberta Calò
Un ruolo apparentemente marginale ma in realtà produttivo in favore di Michele Misseri, indagato per l’omicidio di Sarah Scazzi, è stato rivestito dalla criminologa Roberta Bruzzone ingaggiata come consulente legale dall’avvocato dell’uomo, Daniele Galoppa.
La donna parla di Misseri in questi termini: “È una persona d’altri tempi, molto abile a fare una serie di cose ed estremamente versatile. Abituato al lavoro duro e di fatica. Una persona che ha fortemente a cuore le sorti della sua famiglia”, in particolare alla figlia Sabrina. La Bruzzone, contraddicendo quanto sostenuto dal suo assistito dice: “Nessuno lo ha mai obbligato a dormire sulla sdraio, a lavare i piatti, ad alzarsi alle tre di notte. Lo faceva lui spontaneamente. Misseri è una persona che ancora oggi non ha una minima parola di malanimo nei confronti di moglie e figlie”.
Alle accuse sollevate da Cosima Misseri, la quale ha dichiarato che il marito parlava sotto effetto di psicofarmaci somministratigli nel corso della sua permanenza in carcere, la psicologa ha risposto: “Assolutamente no. È lucidissimo. E proprio per questo è una persona molto sofferente”.
Dopo un colloquio con la criminologa e con il suo avvocato, Michele Misseri ha fornito l’ ennesima versione dei fatti. L’opinione pubblica e alcuni familiari dell’uomo hanno ritenuto l’evento come frutto di una eventuale pressione psicologica esercitata sull’uomo ma la risposta a questa accusa da parte della Bruzzone è stata: “Io sono andata lì con un unico obiettivo: fare emergere elementi utili all’indagine perché la verità esca fuori. E l’unica verità possibile è quella che dovrà avere riscontri. Non c’è nessun’altra strategia. Non ho fatto nulla di particolare se non sollecitarlo a dire la verità in relazione a riscontri che poi lui ha fornito e che attualmente sono al vaglio degli inquirenti. Solo gli elementi che emergeranno, e saranno riscontrati sul piano oggettivo dei fatti, avranno status di verità. Non c’è alcun preconcetto, nessuna strategia. Sono emersi degli elementi importanti dal punto di vista investigativo e alcuni hanno già avuto abbondante riscontro, altri invece sono al vaglio degli inquirenti e siamo tutti in attesa di sapere quale sarà l’esito. Da parte mia non c’è alcun innamoramento rispetto ad una teoria piuttosto che ad un’altra. Sto aspettando i riscontri come tutti”.
La psicologa conclude affermando: “L’ultima versione dei fatti sarà solo quella che troverà riscontro sul piano della realtà. Stiamo tutti attendendo che questo status si determini. Lo dico per esperienza: le persone possono dire tante cose. Ma contano solo quelle che trovano riscontro”; e aggiunge, infine, che la linea difensiva sua e dell’avvocato Daniele Galoppa non prende in esame l’eventuale ipotesi di un faccia a faccia tra Michele e Sabrina.
Un ruolo apparentemente marginale ma in realtà produttivo in favore di Michele Misseri, indagato per l’omicidio di Sarah Scazzi, è stato rivestito dalla criminologa Roberta Bruzzone ingaggiata come consulente legale dall’avvocato dell’uomo, Daniele Galoppa.
La donna parla di Misseri in questi termini: “È una persona d’altri tempi, molto abile a fare una serie di cose ed estremamente versatile. Abituato al lavoro duro e di fatica. Una persona che ha fortemente a cuore le sorti della sua famiglia”, in particolare alla figlia Sabrina. La Bruzzone, contraddicendo quanto sostenuto dal suo assistito dice: “Nessuno lo ha mai obbligato a dormire sulla sdraio, a lavare i piatti, ad alzarsi alle tre di notte. Lo faceva lui spontaneamente. Misseri è una persona che ancora oggi non ha una minima parola di malanimo nei confronti di moglie e figlie”.
Alle accuse sollevate da Cosima Misseri, la quale ha dichiarato che il marito parlava sotto effetto di psicofarmaci somministratigli nel corso della sua permanenza in carcere, la psicologa ha risposto: “Assolutamente no. È lucidissimo. E proprio per questo è una persona molto sofferente”.
Dopo un colloquio con la criminologa e con il suo avvocato, Michele Misseri ha fornito l’ ennesima versione dei fatti. L’opinione pubblica e alcuni familiari dell’uomo hanno ritenuto l’evento come frutto di una eventuale pressione psicologica esercitata sull’uomo ma la risposta a questa accusa da parte della Bruzzone è stata: “Io sono andata lì con un unico obiettivo: fare emergere elementi utili all’indagine perché la verità esca fuori. E l’unica verità possibile è quella che dovrà avere riscontri. Non c’è nessun’altra strategia. Non ho fatto nulla di particolare se non sollecitarlo a dire la verità in relazione a riscontri che poi lui ha fornito e che attualmente sono al vaglio degli inquirenti. Solo gli elementi che emergeranno, e saranno riscontrati sul piano oggettivo dei fatti, avranno status di verità. Non c’è alcun preconcetto, nessuna strategia. Sono emersi degli elementi importanti dal punto di vista investigativo e alcuni hanno già avuto abbondante riscontro, altri invece sono al vaglio degli inquirenti e siamo tutti in attesa di sapere quale sarà l’esito. Da parte mia non c’è alcun innamoramento rispetto ad una teoria piuttosto che ad un’altra. Sto aspettando i riscontri come tutti”.
La psicologa conclude affermando: “L’ultima versione dei fatti sarà solo quella che troverà riscontro sul piano della realtà. Stiamo tutti attendendo che questo status si determini. Lo dico per esperienza: le persone possono dire tante cose. Ma contano solo quelle che trovano riscontro”; e aggiunge, infine, che la linea difensiva sua e dell’avvocato Daniele Galoppa non prende in esame l’eventuale ipotesi di un faccia a faccia tra Michele e Sabrina.
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CRONACA
Se la Bruzzone è così neutrale perchè non si è offerta come consulente della Procura?
RispondiEliminaScusate ma questa donna, la Bruzzone dico, è o non è la stessa che un indicava Misseri come un mostro pedofilo? Ma che stiamo a dire? Questa qui non sa niente, nè è capace di vedere niente...neanche di chirurgia estetica capisce..guardate come si è fatta ridurre a nemmeno 40 anni di età
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