di Nicola Zuccaro
Nei giorni che passano inesorabilmente fra interrogatori e attese per la scarcerazione di Sabrina e di suo padre Michele Misseri, Avetrana continua ad essere la meta di un pellegrinaggio che ha tutti i titoli per poter essere definito pagano. Prosegue infatti l'arrivo ininterrotto di pullman nella cittadina tarantina così come quello di privati visitatori che con propri automezzi raggiungono Avetrana. Perchè novembre, mese tradizionalmente dedicato ai defunti, riserva in questo 2010 un pensiero particolare per Sarah? Se la risposta fosse affermativa non ci sarebbe nulla di male. Deporre un fiore sulla sua tomba non può che essere il miglior atto di nobiltà umana e di testimonianza cristiana. Se la motivazione fosse diversa da quest'ultima e precedente tesi, ci sarebbe, allora, da inquietarsi. Passare dal sacro rappresentato dalla tomba ubicata presso il cimitero di Avetrana al profano rappresentato dai luoghi nei quali questo omicidio è maturato rappresenta un passaggio inquitetante per le tendenze culturali che la società italiana ed in particolare meridionale ha sposato nel Terzo Millennio. Venerare il garage sperando di tornare prossimamente per una visita all'interno (considerato che l'immobile è tutt'oggi sotto sequestro) ed il pozzo dove è stato rinvenuto il cadavere di Sarah Scazzi, è il simbolo di un nuovo paganesimo che predilige la cultura della morte a quella della vita. Quest'ultima, essendo il tratto distintivo del cristianesimo prima e del cattolicesimo poi, vede sì la morte del corpo ma la resurrezione dell'anima contemplata con l'omaggio novembrino presso le tombe dei propri cari. Non è così per questo nuovo paganesimo che venera la morte come orrore e come gusto della esecuzione al punto da dover paragonare l'omicidio di Sarah al sacrificio di un animale; era quanto avveniva nelle civiltà antiche. Lecito è porsi la seguente domanda: come fermare questo pellegrinaggio? Dare una risposta è difficile perchè attorno all'omicidio di Avetrana è nato un colosso cinematografico rappresentato da quella fiction nata dalla spontanea realtà dell'assassinio e quel giro di affari che, sostenuto dalla quotidiana copertura televisiva, è difficile dover fermare.
Nei giorni che passano inesorabilmente fra interrogatori e attese per la scarcerazione di Sabrina e di suo padre Michele Misseri, Avetrana continua ad essere la meta di un pellegrinaggio che ha tutti i titoli per poter essere definito pagano. Prosegue infatti l'arrivo ininterrotto di pullman nella cittadina tarantina così come quello di privati visitatori che con propri automezzi raggiungono Avetrana. Perchè novembre, mese tradizionalmente dedicato ai defunti, riserva in questo 2010 un pensiero particolare per Sarah? Se la risposta fosse affermativa non ci sarebbe nulla di male. Deporre un fiore sulla sua tomba non può che essere il miglior atto di nobiltà umana e di testimonianza cristiana. Se la motivazione fosse diversa da quest'ultima e precedente tesi, ci sarebbe, allora, da inquietarsi. Passare dal sacro rappresentato dalla tomba ubicata presso il cimitero di Avetrana al profano rappresentato dai luoghi nei quali questo omicidio è maturato rappresenta un passaggio inquitetante per le tendenze culturali che la società italiana ed in particolare meridionale ha sposato nel Terzo Millennio. Venerare il garage sperando di tornare prossimamente per una visita all'interno (considerato che l'immobile è tutt'oggi sotto sequestro) ed il pozzo dove è stato rinvenuto il cadavere di Sarah Scazzi, è il simbolo di un nuovo paganesimo che predilige la cultura della morte a quella della vita. Quest'ultima, essendo il tratto distintivo del cristianesimo prima e del cattolicesimo poi, vede sì la morte del corpo ma la resurrezione dell'anima contemplata con l'omaggio novembrino presso le tombe dei propri cari. Non è così per questo nuovo paganesimo che venera la morte come orrore e come gusto della esecuzione al punto da dover paragonare l'omicidio di Sarah al sacrificio di un animale; era quanto avveniva nelle civiltà antiche. Lecito è porsi la seguente domanda: come fermare questo pellegrinaggio? Dare una risposta è difficile perchè attorno all'omicidio di Avetrana è nato un colosso cinematografico rappresentato da quella fiction nata dalla spontanea realtà dell'assassinio e quel giro di affari che, sostenuto dalla quotidiana copertura televisiva, è difficile dover fermare.
Tags
COMMENTO