di Roberta Calò
Un coppia di fidanzatini, Miriam e Tony, amici di Sabrina Misseri alle 21 del 26 agosto, giorno della scomparsa di Sarah Scazzi, stavano mangiando una pizza davanti al palazzo dello sport di Avetrana. I due, avendo sentito dei rumori provenienti dalla struttura, e avendo saputo della scomparsa della piccola Sarah Scazzi, avrebbero chiamato la cugina della vittima, Sabrina Misseri, la quale avrebbe risposto: “Mi trovo in birreria per dimenticare”. Questo è quanto riferito il 27 ottobre da Anna Cosima Pisanò, mamma della 19enne Miriam.
La donna riferisce: “Mia figlia molto delusa (dalla risposta di Sabrina) ha chiamato il mio cellulare (...) Io e mio marito ci siamo precipitati sul posto - racconta la donna. "Erano più o meno le 21.30. Dopo di noi sono arrivati Alessio Pisello e Mariangela Spagnoletti. Tutti insieme abbiamo continuato a sentire questi strani rumori e abbiamo cercato di fare ingresso nel palazzetto, chiamando nel contempo il vice sindaco e i carabinieri. Sono arrivati entrambi in brevissimo tempo”. I rumori, spiega: “sembravano essere riconducibili ad una mano che graffia una superficie, nonchè una voce bassissima come di qualcuno che cercava di chiedere aiuto”. Dopo i controlli è risultato che nel palazzo non ci fosse nessuno.
La Pisanò precisa che poi: “Sono arrivati Ivano Russo e Sabrina Misseri con la macchina che so essere di Ivano. Ho notato che Ivano non è nemmeno sceso dall'auto, mentre Sabrina lo fece, appoggiandosi al muso della macchina rimanendo con le braccia conserte. Sabrina - conclude - si è limitata a dire frasi del tipo che era impossibile che Sarah si trovasse all'interno del palazzetto e che noi ci eravamo fatti “dei film”, lasciandoci suggestionare. Non mi sembrò affatto preoccupata, anzi, con atteggiamento spavaldo, ci prendeva in giro. L'unica cosa che disse con tono serio, ribadendola anche al vicesindaco, era che gli autori del “rapimento” di Sarah erano sicuramente “quelli di San Pancrazio”.
Intanto, Sabrina Misseri, indagata per l’omicidio di Sarah Scazzi, viene affiancata da un altro legale, Francesca Conte, in aggiunta a quelli presenti, Vito Russo ed Emilia Velletri. Il nuovo difensore, che ha già preso visione di una parte della documentazione e che ha incontrato oggi la sua assistita per la prima volta, ha dichiarato: “Sta male, è molto provata. La prima sensazione e che ci troviamo di fronte ad un persona innocente. Se diamo tempo agli inquirenti di lavorare la verità verrà fuori”. “C'è da lavorare molto – ha concluso – soprattutto per la mole di documenti prodotti nel corso dell’inchiesta”.
Non resta che attendere l’incidente probatorio di venerdì di Michele Misseri, coindagato per omicidio con la figlia, a cui prenderà parte anche Sabrina.
Un coppia di fidanzatini, Miriam e Tony, amici di Sabrina Misseri alle 21 del 26 agosto, giorno della scomparsa di Sarah Scazzi, stavano mangiando una pizza davanti al palazzo dello sport di Avetrana. I due, avendo sentito dei rumori provenienti dalla struttura, e avendo saputo della scomparsa della piccola Sarah Scazzi, avrebbero chiamato la cugina della vittima, Sabrina Misseri, la quale avrebbe risposto: “Mi trovo in birreria per dimenticare”. Questo è quanto riferito il 27 ottobre da Anna Cosima Pisanò, mamma della 19enne Miriam.
La donna riferisce: “Mia figlia molto delusa (dalla risposta di Sabrina) ha chiamato il mio cellulare (...) Io e mio marito ci siamo precipitati sul posto - racconta la donna. "Erano più o meno le 21.30. Dopo di noi sono arrivati Alessio Pisello e Mariangela Spagnoletti. Tutti insieme abbiamo continuato a sentire questi strani rumori e abbiamo cercato di fare ingresso nel palazzetto, chiamando nel contempo il vice sindaco e i carabinieri. Sono arrivati entrambi in brevissimo tempo”. I rumori, spiega: “sembravano essere riconducibili ad una mano che graffia una superficie, nonchè una voce bassissima come di qualcuno che cercava di chiedere aiuto”. Dopo i controlli è risultato che nel palazzo non ci fosse nessuno.
La Pisanò precisa che poi: “Sono arrivati Ivano Russo e Sabrina Misseri con la macchina che so essere di Ivano. Ho notato che Ivano non è nemmeno sceso dall'auto, mentre Sabrina lo fece, appoggiandosi al muso della macchina rimanendo con le braccia conserte. Sabrina - conclude - si è limitata a dire frasi del tipo che era impossibile che Sarah si trovasse all'interno del palazzetto e che noi ci eravamo fatti “dei film”, lasciandoci suggestionare. Non mi sembrò affatto preoccupata, anzi, con atteggiamento spavaldo, ci prendeva in giro. L'unica cosa che disse con tono serio, ribadendola anche al vicesindaco, era che gli autori del “rapimento” di Sarah erano sicuramente “quelli di San Pancrazio”.
Intanto, Sabrina Misseri, indagata per l’omicidio di Sarah Scazzi, viene affiancata da un altro legale, Francesca Conte, in aggiunta a quelli presenti, Vito Russo ed Emilia Velletri. Il nuovo difensore, che ha già preso visione di una parte della documentazione e che ha incontrato oggi la sua assistita per la prima volta, ha dichiarato: “Sta male, è molto provata. La prima sensazione e che ci troviamo di fronte ad un persona innocente. Se diamo tempo agli inquirenti di lavorare la verità verrà fuori”. “C'è da lavorare molto – ha concluso – soprattutto per la mole di documenti prodotti nel corso dell’inchiesta”.
Non resta che attendere l’incidente probatorio di venerdì di Michele Misseri, coindagato per omicidio con la figlia, a cui prenderà parte anche Sabrina.
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