Sanità, Blasi: evidente aggressione politica Governo a Regione Puglia. La replica di Fitto: noi sempre leali

BARI. ''Apprendo con profonda preoccupazione che, su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni Raffaele Fitto, il Consiglio dei ministri ha impugnato le due leggi 11 e 12 del 2010 in materia di sanita'. E' evidente ormai l'aggressione politica del Governo Berlusconi nei confronti della nostra regione''. Lo afferma il segretario regionale pugliese del Partito Democratico, Sergio Blasi.
''Noi abbiamo il dovere di difendere i pugliesi - aggiunge - e dobbiamo farlo saltando tutti insieme in trincea. Come segretario regionale del Pd, sento l'obbligo di richiamare in questa azione innanzi tutto il nostro Presidente Vendola, in qualita' di interprete di un cambiamento che la gente di Puglia ci ha consegnato 8 mesi fa''.
''Abbiamo gia' dimostrato nei 5 anni precedenti - conclude Blasi - che la speranza non e' un sentimento astratto ma puo' essere qualcosa di concreto, non permettiamo a nessuno di fermarci e vanificare il duro lavoro di cui tutti insieme siamo stati interpreti''.
A stretto giro di posta arriva la dichiarazione del ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto. ''L'atteggiamento del Governo nei confronti della Regione Puglia, al pari delle altre, e' sempre stato improntato al principio di leale collaborazione - afferma Fitto - che e' proprio del rapporto tra Istituzioni della Repubblica.
Di fronte agli scomposti atteggiamenti del Governo regionale e della sua maggioranza che definiscono ogni volta 'attacco politico' il responsabile esercizio della prerogativa assegnata al Governo di proporre ricorso per conflitto di attribuzioni, e' opportuno fare finalmente chiarezza''.
''Dall'inizio della Legislatura - prosegue il ministro - il Governo ha impugnato il 20% delle leggi regionali pugliesi, in linea con la percentuale delle altre Regioni. Quel che cambia e' che sulle impugnative della Puglia il Governo ha la percentuale piu' alta di accoglimento dei ricorsi da parte della Consulta (l'elenco e' lungo ma citiamo i casi piu' recenti: Legge sul nucleare, Legge sui servizi pubblici locali, meglio nota come ''Acqua pubblica'') il che di per se' basta a smentire l'ipotesi che il Governo si ''accanisca'' contro le leggi pugliesi e a ingenerare il dubbio che sia la Regione a legiferare all'insegna della politica piu' che della leale collaborazione. Tornando alle due leggi in questione, spiega Fitto: la 11/2010 e' stata oggetto di censura governativa perche' non e' possibile prevedere (come fa la Legge regionale pugliese) la cessazione dell'efficacia delle disposizioni contenute in caso di mancata sottoscrizione del Piano di Rientro nei termini previsti; la 12/2010 prevede, come richiesto dal Governo, la sospensione degli effetti di altre leggi regionali fino al 15 ottobre ma, essendo stato prorogato fino al 15 dicembre il termine per la sottoscrizione del Piano, va prorogata fino al 15 dicembre anche la sospensione delle norme''.

INTRONA: DICHIARAZIONE TARDIVA QUELLA DI FITTO - Una dichiarazione tardiva, che giunge quando si e' consumato l'ennesimo strappo istituzionale. Auspico che l'intervento possa essere letto come un approccio diverso alla vicenda della sanita' pugliese e che il ministro Fitto, proprio in quanto pugliese, voglia adoperarsi per porre fine a una guerra tra le istituzioni negativa e dannosa, giocata sul terreno sensibile della salute dei nostri corregionali''. Lo dichiara in una nota il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, commentando la nota diffusa questa mattina dal ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, sulle precondizioni per la firma del piano di rientro sanitario, all'indomani della decisione governativa di impugnare davanti alla Corte Costituzionale altre leggi regionali in materia sanitaria.

LOSAPPIO: SU SANITA' FITTO PUGNALA LA PUGLIA - "Il ricorso alla Corte Costituzionale del Ministro Fitto contro quelle leggi con cui la Regione intendeva rispettare proprio le prescrizioni indicate dal Governo come condizione per sottoscrivere il Piano di rientro chiarisce che l'obiettivo e' quello di non firmare e di arrivare al commissariamento della nostra sanita'. Siamo dunque - dichiara Michele Losappio, capogruppo regionale di Sel in consiglio - davanti ad atti di slealta' istituzionale rivendicati da un Ministro che e' anche il capo del Pdl pugliese".

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