di Roberta Calò
Alle 15.17 è ripresa l’udienza del Tribunale del Riesame a cui si sono rivolti i legali di Sabrina Misseri per ottenere la scarcerazione della ragazza. Secondo quanto sostenuto dal prof. Luigi Strada nella documentazione fornita ai magistrati nel corso dell’udienza, Sarah Scazzi è stata strangolata con una cintura unisex larga 2,5 centimetri circa e morta in due-tre minuti.
Non bisogna dimenticare che probabilmente la ragazza poteva essere salvata, perché in una delle tante confessioni lo stesso Michele Misseri, indagato con la figlia per l’omicidio, aveva detto di aver trovato la ragazza a terra che respirava ancora.
In quella perizia non si fa cenno alle cicatrici sul braccio di Michele Misseri che il professore stesso aveva ipotizzato potessero essere state procurate da ferite di difesa della vittima.
Alla decisione del gip Rosati, che ha rifiutato la perizia psichiatrica di Michele Misseri, lo psichiatra, Alessandro Meluzzi, ospite di Pomeriggio Cinque risponde: “Le grandi devianze sessuali appartengono alle grandi psicopatologie. La perizia psichiatrica può chiamare in causa degli elementi tecnici che sono utili alla ricostruzione dei fatti. Questa impopolarità della perizia psichiatrica è uno strumento che serve ad offrire un quadro probatorio più completo.” Lo psichiatra spiega come l’opinione pubblica abbia screditato un utile strumento investigativo forse perché atavicamente sfruttato dagli avvocati come mezzo per attribuire incapacità di intendere e di volere per ridurre la pena dei detenuti.
Secondo fonti marginali, invece, Carmine Misseri, fratello di Michele, ha confessato che la nipote Valentina, diversamente da quanto aveva dichiarato, avrebbe palesato l’intenzione di cambiare l’avvocato del padre, Daniele Galoppa.
La ragazza aveva prospettato questa possibilità anche al padre nel corso di un colloquio in carcere ma l’uomo si era rifiutato.
Dopo quanto emerso dalle ultime rivelazioni che parlano di un possibile movente di gelosia, Ivano Russo, alle telecamere di Pomeriggio Cinque, dichiara: “Non era una ragazza violenta. Escono cose che non hanno fondamento. Che io avevo una storia segreta con Sarah, ma se il giorno dell’assassinio Sarah aveva scritto sul diario magari potessi avere un ragazzo come Ivano. Era una ragazzina di 15 anni, la vedevo come tale, era come una mascotte. Sono sicura che non riguardi la gelosia, poi gelosa di Sarah proprio no. Non mi sento una gran bellezza”.
Il ragazzo, infatti, considerato come causa di gelosie tra Sabrina e Sarah, ha chiarito: “Sarah non era innamorata di me”. In merito all’ipotesi che Sarah avesse diffuso la notizia di un rifiuto da parte di Ivano per le avances di Sabrina, il ragazzo risponde: “non è stata Sarah a diffondere la notizia, è stata Sabrina stessa che ne ha parlato”.
Il direttore di The week, Mario Adinolfi, ha espresso la sua opinione in merito: “Gli italiani devono imparare a giudicare i fatti e non a fare il tribunale del popolo. I fatti dicono che un uomo nero si sta salvando dal carcere. I fatti dicono che Sabrina si trova in carcere solo per una chiamata in correità. Sabrina dovrebbe essere libera. Non stiamo ragionando sul vero colpevole di questa vicenda. Ora Misseri è un povero padre di famiglia che sta difendendo la figlia e si è dimenticato che quel corpo era lì nudo. Io vedo riscontri oggettivi solo a carico di una sola persona, le altre sono chiacchiere”.
Alle 15.17 è ripresa l’udienza del Tribunale del Riesame a cui si sono rivolti i legali di Sabrina Misseri per ottenere la scarcerazione della ragazza. Secondo quanto sostenuto dal prof. Luigi Strada nella documentazione fornita ai magistrati nel corso dell’udienza, Sarah Scazzi è stata strangolata con una cintura unisex larga 2,5 centimetri circa e morta in due-tre minuti.
Non bisogna dimenticare che probabilmente la ragazza poteva essere salvata, perché in una delle tante confessioni lo stesso Michele Misseri, indagato con la figlia per l’omicidio, aveva detto di aver trovato la ragazza a terra che respirava ancora.
In quella perizia non si fa cenno alle cicatrici sul braccio di Michele Misseri che il professore stesso aveva ipotizzato potessero essere state procurate da ferite di difesa della vittima.
Alla decisione del gip Rosati, che ha rifiutato la perizia psichiatrica di Michele Misseri, lo psichiatra, Alessandro Meluzzi, ospite di Pomeriggio Cinque risponde: “Le grandi devianze sessuali appartengono alle grandi psicopatologie. La perizia psichiatrica può chiamare in causa degli elementi tecnici che sono utili alla ricostruzione dei fatti. Questa impopolarità della perizia psichiatrica è uno strumento che serve ad offrire un quadro probatorio più completo.” Lo psichiatra spiega come l’opinione pubblica abbia screditato un utile strumento investigativo forse perché atavicamente sfruttato dagli avvocati come mezzo per attribuire incapacità di intendere e di volere per ridurre la pena dei detenuti.
Secondo fonti marginali, invece, Carmine Misseri, fratello di Michele, ha confessato che la nipote Valentina, diversamente da quanto aveva dichiarato, avrebbe palesato l’intenzione di cambiare l’avvocato del padre, Daniele Galoppa.
La ragazza aveva prospettato questa possibilità anche al padre nel corso di un colloquio in carcere ma l’uomo si era rifiutato.
Dopo quanto emerso dalle ultime rivelazioni che parlano di un possibile movente di gelosia, Ivano Russo, alle telecamere di Pomeriggio Cinque, dichiara: “Non era una ragazza violenta. Escono cose che non hanno fondamento. Che io avevo una storia segreta con Sarah, ma se il giorno dell’assassinio Sarah aveva scritto sul diario magari potessi avere un ragazzo come Ivano. Era una ragazzina di 15 anni, la vedevo come tale, era come una mascotte. Sono sicura che non riguardi la gelosia, poi gelosa di Sarah proprio no. Non mi sento una gran bellezza”.
Il ragazzo, infatti, considerato come causa di gelosie tra Sabrina e Sarah, ha chiarito: “Sarah non era innamorata di me”. In merito all’ipotesi che Sarah avesse diffuso la notizia di un rifiuto da parte di Ivano per le avances di Sabrina, il ragazzo risponde: “non è stata Sarah a diffondere la notizia, è stata Sabrina stessa che ne ha parlato”.
Il direttore di The week, Mario Adinolfi, ha espresso la sua opinione in merito: “Gli italiani devono imparare a giudicare i fatti e non a fare il tribunale del popolo. I fatti dicono che un uomo nero si sta salvando dal carcere. I fatti dicono che Sabrina si trova in carcere solo per una chiamata in correità. Sabrina dovrebbe essere libera. Non stiamo ragionando sul vero colpevole di questa vicenda. Ora Misseri è un povero padre di famiglia che sta difendendo la figlia e si è dimenticato che quel corpo era lì nudo. Io vedo riscontri oggettivi solo a carico di una sola persona, le altre sono chiacchiere”.