Sarah, il legale di Sabrina: "Troppe contraddizioni nel racconti di Misseri"

di Roberta Calò
E’ terminato alle 23.30 circa del 19 novembre l’incidente probatorio di Michele Misseri avvenuto presso il carcere di Taranto; l’uomo avrebbe riconfermato la versione già accennata nei giorni scorsi. Michele Misseri, infatti, accusa la figlia per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi, si assume la responsabilità dell’occultamento del cadavere ma ritratta il vilipendio affermando di non aver mai abusato del corpo della vittima.
Michele stava seduto ad un lato del salone circondato da una decina di agenti di polizia; Sabrina era seduta alcuni banchi dietro di lui e nascosta da un cordone di guardie carcerarie. Le garanzie richieste, in particolar modo dal legale di Michele Misseri sull’evitare qualsiasi tipo di contatto tra i due imputati, sono state egregiamente rispettate. Il gip Martino Rosati e la pubblica accusa (il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e il sostituito procuratore Mariano Buccoliero) hanno interrogato l’imputato per circa quattro ore lasciando poi la parola ai rappresentati legali di Sabrina e della famiglia Scazzi.
Dopo l’udienza, durata quasi undici ore, l’avvocato di Sabrina Misseri, Francesca Conte, si è soffermata con i giornalisti per rilasciare una serie di dichiarazioni: ”C’è stata grande dignità e compostezza. C’è stata una quarta versione. Comunque non esiste un movente e l’ha dichiarato anche il padre che si è trattato di un incidente. La nostra strategia è di avere pazienza. Abbiamo dati e testimonianze che vogliono vedere a tutti i costi un movente”.
In seconda battuta, l’avvocato Francesca Conte ha rilasciato un’intervista alle telecamere della trasmissione Quarto Grado approfondendo una serie di dettagli: “Si sono aggiunte molte contraddizioni. Sabrina è andata via un’ora prima del termine perché non si sentiva bene ed è andata a riposare nella sua cella. Ha pianto con molta compostezza. Stiamo raccogliendo documenti importanti che disattendono le dichiarazioni delle ultime ore. Noi vogliamo dimostrare come in tempi non sospetti molte persone informate sui fatti abbiano nel corso delle indagini cambiato versione. Noi riteniamo Michele Misseri assolutamente inattendibile. Ci vuole tempo e rispetto in indagini così delicate. Michele Misseri l’ho trovato molto in linea con le immagini di repertorio. Il giudice ha chiesto a Michele Misseri se vorrebbe uscire dal carcere e lui ha risposto se ce n’è la possibilità perché no. Intelligenti pauca. Io non so cosa possa scattare nella mente di una persona. E’ un uomo che ha imparato cosa vuol dire reato di occultamento di cadavere, celle telefoniche. Io penso non con mostri ma con esseri umani. E’ sempre un punto di vista (quello di Michele Misseri) che avrà il suo peso. La sensazione è che ci siano vuoti sostanziali. Michele ha raccontato che Sabrina e Sarah erano come sorella; il 25 la piccina (Sarah) era andata a San Pancrazio e Michele Misseri racconta che Sabrina era dispiaciutissima che fosse andata a casa di un’altra cugina. Ci sono dei tempi tecnici che sono assolutamente incompatibili con quanto è emerso. Se Sabrina mi dice che è innocente, - conclude il legale - devo crederle. Non ho mai fatto confessare o patteggiare un’ innocente”.