Sarah, la criminologa: "Molte cose devono ancora emergere"

TARANTO. Ancora mistero sull'omicidio di Sarah Scazzi. Convinta che "molte cose devono ancora emergere", la criminologa romana non nasconde i forti dubbi che gli inquirenti hanno premura di chiudere questa partita "ritenuto che la medesima - spiegano sempre nell'atto di richiesta - non appare rinviabile al dibattimento in quanto il trascorrere del tempo naturalmente necessario potrebbe pregiudicare irreparabilmente il ricordo sui fatti e sulle circostanze oggetto della chiamata in correità".
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I SOPRALLUOGHI - Dopo i sopraluoghi di ieri, quando a bordo di un'auto civetta dei carabinieri insieme ad uno dei magistrati titolari dell'inchiesta, Mariano Buccoliero, e ad ufficiali di polizia giudiziaria, Mariangela ha ripercorso quei momenti, da quando arrivò sotto casa di Sabrina (secondo la ricostruzione della Procura, Sarah era appena stata uccisa) sino al momento in cui le due amiche si divisero per cercare autonomamente la quindicenne, gli stessi investigatori hanno un quadro più completo. La ricognizione, infatti, è stata fatta per tappe, poichè in quell'arco di tempo Mariangela e Sabrina fecero la spola in auto tra casa Misseri e casa Scazzi, recandosi anche, su indicazione di Sabrina, dalla zia della quindicenne, Emma, per accertare se la ragazzina si trovasse lì. È ieri sera gli inquirenti erano sempre più convinti che nell'alibi presunto di Sabrina c'è un buco da 40 minuti. Cosa ha fatto in questo arco temporale Sabrina, che coincide perfettamente con i movimenti del padre che a quell'ora, occultava il cadavere dell piccola Sarah? Potrebbe essere questo l'ultimo tassello del puzzle.

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