BARI. ''Prendiamo atto della sentenza della Consulta, ma questa non cancella il 'No' dell'intera Assemblea pugliese alla localizzazione di centrali e siti di scorie radioattive nella nostra regione, ribadito nell'atto di approvare la legge regionale ora bocciata''. E' al significato ''netto e indiscutibile'' del pronunciamento unanime di tutte le forze politiche che si e' riferito il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, nel commentare la decisione dei giudici costituzionali. La Corte ha dichiarato illegittime le norme di Puglia, Basilicata e Campania, che vietavano l'installazione di impianti di energia nucleare e di stoccaggio di rifiuti radioattivi. ''Rispetto la decisione e attendo di poter approfondire le motivazioni che hanno portato alla bocciatura della nostra legge del dicembre 2009, ma credo di interpretare l'aspirazione di tutto il Consiglio regionale, senza distinzioni, a un territorio sano, risparmiato dal peso di presenze che avrebbero un forte impatto materiale e morale sulla popolazione pugliese'', ha affermato Introna.
Oltre alle preoccupazioni per la salute, il presidente Introna ha ricordato quelle legate alla sicurezza. Non va trascurato, ha fatto notare, il ''timore che le installazioni possano diventare bersaglio di attentati ed e' noto a tutti che la difesa da iniziative terroristiche gia' minacciate e' uno degli impegni piu' seri anche nel nostro Paese''.
Dopo queste considerazioni, ''diventa quasi superfluo, ma non lo e' affatto, rammentare a chi esercita i poteri dello Stato e detiene la potesta' legislativa, esclusiva o concorrente con le Regioni, che la Puglia esporta piu' chilowatt di quelli consumati ed e' leader nella produzione da fonti rinnovabili.
Ancora una volta dobbiamo ricordare che sull'energia abbiamo gia' dato'', ha precisato.
''La Puglia, come del resto tutto il Mezzogiorno d'Italia, ha inseguito a lungo il mito della industrializzazione, che com'e' noto non si e' mai realizzato, negando ai cittadini, alle donne ed ai giovani del Sud pari opportunita' per concorrere allo sviluppo'', ha sottolineato il presidente.
''Queste 'distrazioni' dei governi nazionali hanno pero' consentito al Sud e alla Puglia, in particolare, di non vedere aggrediti e compromessi il proprio territorio e il proprio ambiente. Bellezza dei luoghi, salubrita' ambientale hanno consentito lo sviluppo di importanti settori economici: turismo, energie pulite, agroindustria, eccellenza dei nostri prodotti agricoli, dieta mediterranea...''.''Oggi non e' piu' consentito tornare indietro - ha concluso Introna - il nucleare non si coniuga con queste vocazioni naturali allo sviluppo della Puglia''.
Oltre alle preoccupazioni per la salute, il presidente Introna ha ricordato quelle legate alla sicurezza. Non va trascurato, ha fatto notare, il ''timore che le installazioni possano diventare bersaglio di attentati ed e' noto a tutti che la difesa da iniziative terroristiche gia' minacciate e' uno degli impegni piu' seri anche nel nostro Paese''.
Dopo queste considerazioni, ''diventa quasi superfluo, ma non lo e' affatto, rammentare a chi esercita i poteri dello Stato e detiene la potesta' legislativa, esclusiva o concorrente con le Regioni, che la Puglia esporta piu' chilowatt di quelli consumati ed e' leader nella produzione da fonti rinnovabili.
Ancora una volta dobbiamo ricordare che sull'energia abbiamo gia' dato'', ha precisato.
''La Puglia, come del resto tutto il Mezzogiorno d'Italia, ha inseguito a lungo il mito della industrializzazione, che com'e' noto non si e' mai realizzato, negando ai cittadini, alle donne ed ai giovani del Sud pari opportunita' per concorrere allo sviluppo'', ha sottolineato il presidente.
''Queste 'distrazioni' dei governi nazionali hanno pero' consentito al Sud e alla Puglia, in particolare, di non vedere aggrediti e compromessi il proprio territorio e il proprio ambiente. Bellezza dei luoghi, salubrita' ambientale hanno consentito lo sviluppo di importanti settori economici: turismo, energie pulite, agroindustria, eccellenza dei nostri prodotti agricoli, dieta mediterranea...''.''Oggi non e' piu' consentito tornare indietro - ha concluso Introna - il nucleare non si coniuga con queste vocazioni naturali allo sviluppo della Puglia''.
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