BARI. Molti pensano che sia una semplice furbata quella della clonazione, alterazione o occultamento delle targhe semplicemente per eludere i controlli da parte degli strumenti elettronici di rilevazioni delle infrazioni e fra questi autovelox, tutor, photored, varchi elettronici ed anche quelli delle autostrade attraverso il telepass ma, Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di IDV e fondatore dello “Sportello Dei Diritti” ha più volte tenuto a specificare che la fattispecie in questione è passibile di sanzione penali in quanto integra il reato di “falsità materiale commessa in certificati o autorizzazioni amministrative” di cui al combinato disposto degli artt. 100, comma XIV del Cds, e 477- 482 del codice penale.
Un fenomeno quello dell’alterazione o dell’occultamento della targa che pare stia prendendo piede se siamo letteralmente stupiti nel segnalare quello che gli agenti della Polizia di Stato presso l'aeroporto di Ciampino si sono trovati di fronte quando hanno controllato un carico proveniente dalla Cina nell’ambito di normali controlli destinati alla verifica della sicurezza delle merci.
Questa volta l’ennesima ”invenzione” di provenienza cinese scoperta dalla Polizia di frontiera riguardava una quantità di porta targhe ''taroccati'' ed importati in Italia, pare destinati al mercato dell'area di Napoli.
La merce sottoposta immediatamente a sequestro era abilmente confezionata in cartoni che contenevano due porta targhe ciascuno costituiti da un apposito marchingegno elettronico che collegato da un piccolo telecomando azionabile anche dall’interno dell’abitacolo dell’autovettura consente di calare una copertura in tessuto plastico nero in grado di occultare interamente i dati della targa.
Peraltro, i plichi sequestrati sono dotati persino di un vero e proprio kit d’istruzioni per l’uso e per il montaggio con tutti gli accessori necessari per il collegamento ed il funzionamento e tra questi centralina, spinotti e cavi.
Se tali congegni una volta immessi sul mercato avrebbero potuto essere utilizzati per eludere gli strumenti elettronici di rilevazioni delle infrazioni sulle strade ed autostrade, o il telepass, vi è comunque il rischio concreto che gli stessi potrebbero essere destinati anche per la commissione di fatti ben più gravi e quindi reati.
E’ opportuno, quindi, che proseguano le indagini - che pare siano già in corso - non solo per fermarne l’importazione ma anche per la verifica dell’eventuale presenza di porta targa “taroccati” già immessi sul mercato del territorio nazionale.
Un fenomeno quello dell’alterazione o dell’occultamento della targa che pare stia prendendo piede se siamo letteralmente stupiti nel segnalare quello che gli agenti della Polizia di Stato presso l'aeroporto di Ciampino si sono trovati di fronte quando hanno controllato un carico proveniente dalla Cina nell’ambito di normali controlli destinati alla verifica della sicurezza delle merci.
Questa volta l’ennesima ”invenzione” di provenienza cinese scoperta dalla Polizia di frontiera riguardava una quantità di porta targhe ''taroccati'' ed importati in Italia, pare destinati al mercato dell'area di Napoli.
La merce sottoposta immediatamente a sequestro era abilmente confezionata in cartoni che contenevano due porta targhe ciascuno costituiti da un apposito marchingegno elettronico che collegato da un piccolo telecomando azionabile anche dall’interno dell’abitacolo dell’autovettura consente di calare una copertura in tessuto plastico nero in grado di occultare interamente i dati della targa.
Peraltro, i plichi sequestrati sono dotati persino di un vero e proprio kit d’istruzioni per l’uso e per il montaggio con tutti gli accessori necessari per il collegamento ed il funzionamento e tra questi centralina, spinotti e cavi.
Se tali congegni una volta immessi sul mercato avrebbero potuto essere utilizzati per eludere gli strumenti elettronici di rilevazioni delle infrazioni sulle strade ed autostrade, o il telepass, vi è comunque il rischio concreto che gli stessi potrebbero essere destinati anche per la commissione di fatti ben più gravi e quindi reati.
E’ opportuno, quindi, che proseguano le indagini - che pare siano già in corso - non solo per fermarne l’importazione ma anche per la verifica dell’eventuale presenza di porta targa “taroccati” già immessi sul mercato del territorio nazionale.
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