Truffe alle assicurazioni, 3 arresti a Gravina

GRAVINA DI PUGLIA (BARI). Un altro caso di truffa alle assicurazioni sul territorio pugliese. Un medico e un infermiere in servizio presso il pronto soccorso di un ospedale della Murgia, con tutta probabilita' quello di Gravina in Puglia, nonche' un praticante avvocato, sono stati posti agli arresti domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Altamura e della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Bari.
I tre sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di diverse compagnie assicurative, fraudolento danneggiamento di beni assicurati e falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale. Sono tuttora in corso perquisizioni nei confronti di una quarantina di indagati.
Secondo gli inquirenti, bastavano pochi minuti al pronto soccorso, una firma su un modulo con il quale si denunciava il sinistro e il gioco era fatto.
Almeno 16 i falsi incidenti accertati, in soli due anni (inizi 2006, fine 2008) che avevano fruttato la somma complessiva di 82.350 euro di indennizzo da parte di diverse agenzie di assicurazione (Ras, Zurich, Nuova Tirrenia, Lloyd Adriatico, Reale Mutua, Milano, Generali e Fondiaria Sai). Per gli inquirenti un ruolo di primo piano lo aveva il medico Ariani, con la collaborazione dell'infermiere e la complicita' di alcuni avvocati di Gravina in Puglia.

"FARE UN BROCCOLO" - ''Fare un broccolo''. Cosi' in codice era definita la truffa per i falsi incidenti stradali scoperti a Gravina in Puglia (Bari) nell'operazione dei carabinieri denominata ''Agenzia Pronto Soccorso''. I militari hanno svelato il sistema della truffa, che consisteva nella stesura di referti di pronto soccorso a seguito di incidenti mai avvenuti, anche grazie alle dichiarazioni di alcuni dei falsi infortunati.
''Il mio amico - si legge negli atti - mi propose se volevo guadagnare 400 euro e mi disse che se volevo guadagnarli dovevano fare un broccolo. La sera stessa andammo prima da un avvocato presso il suo studio e li' l'avvocato ci spiego' le modalita' che dovevamo dichiarare. In particolare mi disse che dovevo presentarmi la mattina dopo al pronto soccorso e lasciare un foglio di carta su cui c'erano scritti i miei dati, il tipo di incidente e altro che ora non ricordo e consegnare tutto a un infermiere che sarebbe stato li' presente''.
Agli atti la dichiarazione di un altro falso infortunato. ''Si' e' tutto falso quello che abbiamo dichiarato - si legge -. Un mio amico con cui uscivo in comitiva mi propose di inscenare un falso incidente stradale in cui sarei stato vittima. Il tutto sarebbe stato curato dal suo amico avvocato. Io accettai in quanto avevo bisogno di denaro e mi era stato assicurato che nulla mi poteva accadere. Mi recai insieme al mio amico presso lo studio dell'avvocato e mi ricordo che il mio amico mi disse che questo avvocato aveva bisogno di ragazzi per inscenare gli incidenti falsi...''.

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