Aids: in Puglia aumentano i malati
BARI. L'Aids fa sempre più paura in Puglia. Nel 2009 l'incidenza delle persone sieropositive nella regione è quasi raddoppiata rispetto al 2008 con il 2,6% contro l'1,7 e c'é un incremento dei malati di Aids.
Sono i primi dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale, istituito circa un anno fa, resi noti oggi dai coordinatori dell'associazione Cama Lila in occasione della XVI Giornata mondiale di lotta all'Aids.
“In Puglia malati di Aids e nuove infezioni aumentano" – commenta il dato un coordinatore del servizio di assistenza domiciliare agli ammalati del Cama-Lila. "Riguardo alle nuove infezioni", prosegue, "si è passati dall’1,7% del 2008 al 2,6% nel 2009. Su 100 abitanti, 3 sono sieropositivi. Su 10 persone colpite dall’Aids, 6 se ne accorgono a malattia conclamata. Questo perché non si fa neanche informazione sulla possibilità di fare i test del sangue, in maniera anonima e gratuita, nei centri specializzati e accreditati: a Bari l’Istituto di igiene e quello della Clinica malattie infettive del Policlinico. Manca l’impegno a livello istituzionale. Si delega il compito ad associazioni come la nostra. L’unico dato positivo è che i bambini non si infettano più”.
Sono i primi dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale, istituito circa un anno fa, resi noti oggi dai coordinatori dell'associazione Cama Lila in occasione della XVI Giornata mondiale di lotta all'Aids.
“In Puglia malati di Aids e nuove infezioni aumentano" – commenta il dato un coordinatore del servizio di assistenza domiciliare agli ammalati del Cama-Lila. "Riguardo alle nuove infezioni", prosegue, "si è passati dall’1,7% del 2008 al 2,6% nel 2009. Su 100 abitanti, 3 sono sieropositivi. Su 10 persone colpite dall’Aids, 6 se ne accorgono a malattia conclamata. Questo perché non si fa neanche informazione sulla possibilità di fare i test del sangue, in maniera anonima e gratuita, nei centri specializzati e accreditati: a Bari l’Istituto di igiene e quello della Clinica malattie infettive del Policlinico. Manca l’impegno a livello istituzionale. Si delega il compito ad associazioni come la nostra. L’unico dato positivo è che i bambini non si infettano più”.
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