Choc a Gravina, violentano in branco 13enne e riprendono con videofonino: 1 arresto
GRAVINA IN PUGLIA (BARI). Un gruppo di quattro ragazzi, un maggiorenne e tre minori, ha abusato ripetutamente di una ragazzina di 13 anni, riprendendo anche le scene e minacciandola di divulgare i filmati. Il fatto e' accaduto a Gravina di Puglia. La Polizia di Bari ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un maggiorenne per il reato di violenza sessuale e ordinanze di collocamento in comunita' e di permanenza in casa nei confronti di altri 3 minorenni, responsabili dello stesso reato.
LA VIOLENZA - Gli agenti della Squadra Mobile di Bari - Unita' specializzata nei reati in danno di minori - e gli agenti del Commissariato di Gravina in Puglia hanno appurato che i componenti del branco, tutti residenti nella citta' murgiana, negli scorsi mesi si erano resi responsabili del reato di violenza sessuale ai danni della ragazza, filmando con videofonini, in alcune occasioni, le violenze e ricattando la piccola vittima al fine di non divulgare i filmati. La giovane ha pero' avuto il coraggio di raccontare tutto ai genitori e sono scattate le manette ai polsi del maggiorenne e ordinanze di collocamento in comunita' e di permanenza in casa nei confronti degli altri 3 minorenni, responsabili dello stesso reato.
Per tali motivi al diciottenne e' stato contestato anche il reato di detenzione di materiale pedopornografico e ad uno dei minorenni il reato di divulgazione dello stesso materiale.
LA VICENDA "A LUCI ROSSE" - La vicenda ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di una domenica dell'ottobre scorso. La vittima e' una studentessa di scuola media. Mentre si trovava in compagnia dei suoi amici di comitiva in uno dei luoghi di ritrovo dei giovani della cittadina, si sono avvicinati alcuni ragazzi. Tre minorenni, un 15enne e due 14enni, hanno costretto la ragazzina a seguirli con la forza e hanno 'consigliato' a un amico della 13enne di ''farsi gli affari propri''. A pochi metri di distanza la violenza: i ragazzini prima hanno molestato la vittima, poi l'hanno costretta ad avere rapporti orali con due di loro, mentre il terzo riprendeva tutto con il suo telefonino.
IL FILMATO - Nei giorni successivi il filmato era diventato un 'cult' tra gli studenti della stessa scuola media frequentata sia dalla 13enne sia dal 14enne che lo aveva realizzato. La minorenne sapeva che su molti telefonini giravano le immagini di lei che subiva quell'assurda violenza e questo le provocava un grande dolore ma anche tanta vergogna. Il suo calvario e' continuato: 20 giorni dopo, in un tardo pomeriggio di un sabato di fine ottobre, ad abusare di lei oltre ai tre minorenni, si e' aggiunto anche il 18enne, un cameriere senza nessun precedente penale.
Uno dei minorenni l'ha costretta a seguirli minacciandola con una mazza. Qui il maggiorenne le ha offerto il suo 'aiuto': se avesse avuto un rapporto orale anche con lui avrebbe convinto i tre minori a cancellare il video dai loro telefonini. La vittima, ha raccontato di aver accettato a malincuore e cosi' si e' sottoposta all'ennesima tortura fisica e psicologica che i tre minori e il 18enne le hanno imposto, con l'unica speranza che dopo quella sera il suo incubo sarebbe finito e il filmato sparito per sempre. Una speranza vana. Tre settimane dopo, ancora in un sabato sera, e' stata di nuovo accerchiata dal branco e costretta ad avere sempre un rapporto orale con uno dei minorenni.
LA VIOLENZA - Gli agenti della Squadra Mobile di Bari - Unita' specializzata nei reati in danno di minori - e gli agenti del Commissariato di Gravina in Puglia hanno appurato che i componenti del branco, tutti residenti nella citta' murgiana, negli scorsi mesi si erano resi responsabili del reato di violenza sessuale ai danni della ragazza, filmando con videofonini, in alcune occasioni, le violenze e ricattando la piccola vittima al fine di non divulgare i filmati. La giovane ha pero' avuto il coraggio di raccontare tutto ai genitori e sono scattate le manette ai polsi del maggiorenne e ordinanze di collocamento in comunita' e di permanenza in casa nei confronti degli altri 3 minorenni, responsabili dello stesso reato.
Per tali motivi al diciottenne e' stato contestato anche il reato di detenzione di materiale pedopornografico e ad uno dei minorenni il reato di divulgazione dello stesso materiale.
LA VICENDA "A LUCI ROSSE" - La vicenda ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di una domenica dell'ottobre scorso. La vittima e' una studentessa di scuola media. Mentre si trovava in compagnia dei suoi amici di comitiva in uno dei luoghi di ritrovo dei giovani della cittadina, si sono avvicinati alcuni ragazzi. Tre minorenni, un 15enne e due 14enni, hanno costretto la ragazzina a seguirli con la forza e hanno 'consigliato' a un amico della 13enne di ''farsi gli affari propri''. A pochi metri di distanza la violenza: i ragazzini prima hanno molestato la vittima, poi l'hanno costretta ad avere rapporti orali con due di loro, mentre il terzo riprendeva tutto con il suo telefonino.
IL FILMATO - Nei giorni successivi il filmato era diventato un 'cult' tra gli studenti della stessa scuola media frequentata sia dalla 13enne sia dal 14enne che lo aveva realizzato. La minorenne sapeva che su molti telefonini giravano le immagini di lei che subiva quell'assurda violenza e questo le provocava un grande dolore ma anche tanta vergogna. Il suo calvario e' continuato: 20 giorni dopo, in un tardo pomeriggio di un sabato di fine ottobre, ad abusare di lei oltre ai tre minorenni, si e' aggiunto anche il 18enne, un cameriere senza nessun precedente penale.
Uno dei minorenni l'ha costretta a seguirli minacciandola con una mazza. Qui il maggiorenne le ha offerto il suo 'aiuto': se avesse avuto un rapporto orale anche con lui avrebbe convinto i tre minori a cancellare il video dai loro telefonini. La vittima, ha raccontato di aver accettato a malincuore e cosi' si e' sottoposta all'ennesima tortura fisica e psicologica che i tre minori e il 18enne le hanno imposto, con l'unica speranza che dopo quella sera il suo incubo sarebbe finito e il filmato sparito per sempre. Una speranza vana. Tre settimane dopo, ancora in un sabato sera, e' stata di nuovo accerchiata dal branco e costretta ad avere sempre un rapporto orale con uno dei minorenni.