Criminalità: Pisanu a Bari, si inabissa nel tessuto sociale. A rischio il Gargano

BARI. "Abbiamo di fronte in Puglia una criminalita' modernamente organizzata capace di ricorrere alle tecnologie piu' sofisticate e di intervenire con i suoi capitali sporchi nei settori piu' avanzati dell'economia e capace anche, all'occorrenza, di regolare i conti con la forza delle armi". Lo ha detto il presidente della commissione Antimafia, il senatore Giuseppe Pisanu, nel corso della conferenza stampa tenuta stamane nella Prefettura di Bari, a conclusione di due giorni di audizioni durante le quali i parlamentari hanno incontrato i procuratori delle due Direzioni distrettuali antimafia di Bari e di Lecce, i procuratori generali delle rispettive Corti d'Appello, il rappresentante della Direzione distrettuale antimafia e i rappresentanti delle forze dell'ordine.

"MISSIONE PROFICUA" - E' stata "una missione molto proficua" ha aggiunto Pisanu. "L'impressione generale ricavata dagli interlocutori - ha proseguito - e' che la magistratura e le forze dell'ordine stiano fronteggiando efficacemente il crimine organizzato in tutta la Puglia grazie anche il sostegno della societa' civile pugliese che tiene alti i valori della legalita' e, salvo casi episodici, non si lascia sedurre, come accade in altre regioni a forte presenza criminale, dalle organizzazioni mafiose. Questo - ha preisato l'ex ministro - non deve farci sottovalutare i rischi alti che ci sono specialmente in una regione come questa che forse e' la piu' vitale e dinamica economicamente del Mezzogiorno e, proprio per questo, attiva interessi criminali non solo italiani ma anche stranieri".

IL GARGANO - C'è un rischio Gargano per Pisanu. "Sul Gargano - secondo il presidente - c´è una carenza di organico di forze dell´ordine e autorità giudiziarie da colmare in fretta, perché esiste allo stesso tempo una popolazione con un livello di civiltà e una cultura della legalità elevati che non merita questa criminalità. La lotta alla mafia va combattuta e portata a conclusione".

I NUMERI - Tremila in tutto gli affiliati ai clan dalla Capitanata al Salento. Cinquantaquattro gli omicidi nel distretto di Bari nel 2010: più 11,8 per cento rispetto agli anni precedenti e alle altre regioni. Numeri da record che fanno della Puglia una vera e propria emergenza nazionale. A disegnare il quadro criminale alla commissione antimafia sono stati il procuratore della Repubblica di Bari Antonio Laudati e il procuratore generale della Repubblica presso la Corte d´appello di Bari, Antonio Pizzi. Audizioni anche per il prefetto Carlo Schilardi, il questore Giorgio Manari, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza del capoluogo, Aldo Iacobelli e Vito Straziota.

IL RISCHIO DELLA "BORGHESIA MAFIOSA" - "Negli ultimi anni anche in Puglia il crimine organizzato sembra aver scelto la via del cosiddetto inabissamento, quella cioe' di far tacere le armi quanto piu' possibile e favorire invece gli affari e quindi la penetrazione in profondita' nel tessuto economico e sociale, ricevendo e, purtroppo spesso, ottenendo, complicita' varie dalle amministrazioni locali al mondo delle libere professioni e dell'imprenditoria, di quella che noi chiamiamo 'borghesia mafiosa'". Lo ha detto il presidente della commissione parlamentari Antimafia, Giuseppe Pisanu, incontrando i giornalisti nella Prefettura di Bari al termine di due giorni di audizioni con rappresentanti della magistratura e delle forze dell'ordine.
Questa 'zona grigia' e' "naturalmente attratta dagli enormi capitali dei quali la criminalita' dispone". Per questo la conclusione di Pisanu e' "che bisogna rafforzare l'azione delle forze di polizia e della magistratura, sostenere la cultura della legalita', innata nella societa' pugliese, e accentuare la vigilanza verso tutte le forme piu' sottili di penetrazione criminale nella realta' regionale".

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