Federalismo fiscale, Decaro: "Costerà alla Puglia un taglio di 633 mln per la sanità"

BARI. “Ci risiamo: il federalismo fiscale costerà alla Puglia un taglio netto di 633 milioni di euro l’anno dei trasferimenti per la sanità. E lo stesso meccanismo costerà complessivamente a tutto il Sud 3,3 miliardi di euro ogni anno”. Lo sottolinea il capogruppo Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro, commentando i dati pubblicati oggi dal Sole24Ore. “Con l’avvio del federalismo – spiega il capogruppo – scompaiono i costi standard della sanità che vengono sostituiti dalla ‘spesa globale standard’. Questa viene calcolata non in base ai costi reali di una siringa, di una prestazione o di un esame, ma solo sulla base della spesa sostenuta da tre regioni modello che saranno scelte tra queste: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Umbria”. “Ogni regione italiana, quindi, potrà spendere al massimo quanto spendono queste regioni, ovviamente in rapporto alla propria popolazione che sarà però ‘pesata’ in base a fasce d’età”. “Cosa vuol dire? Per il nostro sistema sanitario un cittadino 65enne costa quanto quattro 35enni messi insieme. E poiché le regioni modello sono molto anziane e quelle del Mezzogiorno molto più giovani, si comprende facilmente perché al Sud questo criterio costerà 3,3 miliardi di tagli nella sanità”.
“Alla Puglia – precisa Decaro - che perderà 633milioni, ne potrebbero essere versati 233 a compensazione apparente. Questo avverrà solo qualora nel calcolo della spesa globale standard per la sanità il federalismo fiscale preveda, oltre al criterio dell’età, anche quello della povertà della popolazione”.
“Il governo- conclude Decaro - taglierà comunque i fondi per la sanità alle regioni del Sud, non tenendo conto degli autorevoli studi dell’Istat che certifica come ci sia una incidenza maggiore delle malattie su persone di basso status sociale, vale a dire quelle che vivono nelle aree del Paese dove si concentra una maggiore povertà”.