di Gianfabio Pellino
La sagace penna di Woody Allen torna ad arricchire il cartolaio consumando fogli su fogli nei riguardi di una Londra che per la quarta volta firma il contratto che la vincola a mettere su il palcoscenico ideale, dopo i brillanti risultati ottenuti con Match Point e Scoop, qualcosa in meno con Sogni e delitti, a rappresentare il nuovo atto della commedia umana che l’instancabile 75enne regista newyorchese continua a elaborare da una quarantina d’anni a questa parte.
Su uno spunto di partenza dato da una frase nel repertorio delle cartomanti: "Incontrerai uno sconosciuto alto e bruno" per non fare pesare i soldi spesi, seguiamo le stropicciate esistenze di Helena - sedotta dalle lusinghe di una veggente, appunto, dopo che il marito Alfie, sorpresosi una notte a pensare all’eternità e lasciatosi prendere da panico smodato, decide di riacciuffare la gioventù spedendo la chiave di casa alla rottamazione per arrivare infine a contrarre matrimonio con Charmaine, un’attricetta che fino a qualche tempo prima arrotondava con il mestiere e che, oltre a una testa che definire vuota sarebbe fin troppo generoso, non si impegna granché a far sì che il passato non torni a farsi vivo - e di sua figlia Sally, il cui ménage con Roy è messo a dura prova dall’incapacità di questi di dare seguito a un fortunato romanzo di esordio, oltre che dal voler rimandare troppo a lungo la scelta di rapporti sessuali senza protezione. E certo la cocciutaggine nel non voler soffiare via la polvere a una laurea in medicina non aiuta.
Due donne forti, Helena e Sally; ma di una forza che in un mondo perfetto avrebbero in orrore: l’una che la alimenta con un mazzo di carte assurto a dogma (lacerante e indimenticabile il primissimo piano di Sally alla constatazione che la madre è definitivamente perduta), l’altra con la sofferta accettazione che solo il divorzio può (forse) ricucire gli strappi di una vita spesa a incoraggiare il marito nonostante tutto e a riservare un posto di secondo ordine alle aspirazioni personali: leggi laurea in Storia dell’arte e desiderio di aprire una galleria, che avrebbe tutto da guadagnare da un fiuto come pochi nello scoprire nuovi talenti.
In mezzo: tradimenti prima solo immaginati e poi consumati (un’affascinante dirimpettaia di Sally e Roy); soltanto vagheggiati (Sally nei confronti di Greg, suo datore di lavoro presso una delle gallerie d’arte più quotate in città : commovente - forse la scena più bella del film - la gioia della donna nel provare un paio di costosi orecchini che Greg vuole regalare alla moglie e per i quali ha bisogno di un parere femminile); un crimine fra i più vigliacchi.
Commentato da una non invadente voce narrante, Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni è una pellicola di ottimo intrattenimento alla quale spiace tuttavia non riconoscere piena soddisfazione: plasmati da Allen, certo, i personaggi, anche quelli di contorno, non possono non lasciare tutti il segno; il racconto oscilla senza fratture nette fra una prima parte più leggera e una seconda dai toni più drammatici, quando non tragici, e le battute divertenti non mancano, anche se francamente si possono contare sulle dita di una mano. Quello per cui ci si rammarica, e che di fatto inficia l’opera nel suo complesso, è la mancanza di un finale alle storie, umanamente appassionanti, di Alfie (che subirà la definitiva umiliazione nella decisione di far effettuare il test del DNA all’agognato figlio maschio), di Sally e soprattutto di Roy. Per loro nessuna illusione, solo scatole e scatole di medicine.
Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni
Titolo Orig.: You Will Meet a Tall Dark Stranger
Nazione: USA, Spagna
Genere: Commedia romantica
Durata: 98 min. Anno: 2010
Cast: Antonio Banderas, Naomi Watts, Anthony Hopkins, Josh Brolin, Gemma Jones, Freida Pinto, Lucy Punch
Regia: Woody Allen
La sagace penna di Woody Allen torna ad arricchire il cartolaio consumando fogli su fogli nei riguardi di una Londra che per la quarta volta firma il contratto che la vincola a mettere su il palcoscenico ideale, dopo i brillanti risultati ottenuti con Match Point e Scoop, qualcosa in meno con Sogni e delitti, a rappresentare il nuovo atto della commedia umana che l’instancabile 75enne regista newyorchese continua a elaborare da una quarantina d’anni a questa parte.
Su uno spunto di partenza dato da una frase nel repertorio delle cartomanti: "Incontrerai uno sconosciuto alto e bruno" per non fare pesare i soldi spesi, seguiamo le stropicciate esistenze di Helena - sedotta dalle lusinghe di una veggente, appunto, dopo che il marito Alfie, sorpresosi una notte a pensare all’eternità e lasciatosi prendere da panico smodato, decide di riacciuffare la gioventù spedendo la chiave di casa alla rottamazione per arrivare infine a contrarre matrimonio con Charmaine, un’attricetta che fino a qualche tempo prima arrotondava con il mestiere e che, oltre a una testa che definire vuota sarebbe fin troppo generoso, non si impegna granché a far sì che il passato non torni a farsi vivo - e di sua figlia Sally, il cui ménage con Roy è messo a dura prova dall’incapacità di questi di dare seguito a un fortunato romanzo di esordio, oltre che dal voler rimandare troppo a lungo la scelta di rapporti sessuali senza protezione. E certo la cocciutaggine nel non voler soffiare via la polvere a una laurea in medicina non aiuta.
Due donne forti, Helena e Sally; ma di una forza che in un mondo perfetto avrebbero in orrore: l’una che la alimenta con un mazzo di carte assurto a dogma (lacerante e indimenticabile il primissimo piano di Sally alla constatazione che la madre è definitivamente perduta), l’altra con la sofferta accettazione che solo il divorzio può (forse) ricucire gli strappi di una vita spesa a incoraggiare il marito nonostante tutto e a riservare un posto di secondo ordine alle aspirazioni personali: leggi laurea in Storia dell’arte e desiderio di aprire una galleria, che avrebbe tutto da guadagnare da un fiuto come pochi nello scoprire nuovi talenti.
In mezzo: tradimenti prima solo immaginati e poi consumati (un’affascinante dirimpettaia di Sally e Roy); soltanto vagheggiati (Sally nei confronti di Greg, suo datore di lavoro presso una delle gallerie d’arte più quotate in città : commovente - forse la scena più bella del film - la gioia della donna nel provare un paio di costosi orecchini che Greg vuole regalare alla moglie e per i quali ha bisogno di un parere femminile); un crimine fra i più vigliacchi.
Commentato da una non invadente voce narrante, Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni è una pellicola di ottimo intrattenimento alla quale spiace tuttavia non riconoscere piena soddisfazione: plasmati da Allen, certo, i personaggi, anche quelli di contorno, non possono non lasciare tutti il segno; il racconto oscilla senza fratture nette fra una prima parte più leggera e una seconda dai toni più drammatici, quando non tragici, e le battute divertenti non mancano, anche se francamente si possono contare sulle dita di una mano. Quello per cui ci si rammarica, e che di fatto inficia l’opera nel suo complesso, è la mancanza di un finale alle storie, umanamente appassionanti, di Alfie (che subirà la definitiva umiliazione nella decisione di far effettuare il test del DNA all’agognato figlio maschio), di Sally e soprattutto di Roy. Per loro nessuna illusione, solo scatole e scatole di medicine.
Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni
Titolo Orig.: You Will Meet a Tall Dark Stranger
Nazione: USA, Spagna
Genere: Commedia romantica
Durata: 98 min. Anno: 2010
Cast: Antonio Banderas, Naomi Watts, Anthony Hopkins, Josh Brolin, Gemma Jones, Freida Pinto, Lucy Punch
Regia: Woody Allen