"Mi hanno negato sacerdozio", diacono leccese si suicida
ORVIETO (TERNI). Tragedia nella diocesi orvietana. Un giovane diacono di Matino (Lecce) si e' suicidato ieri nella cittadina umbra. La diocesi gli aveva comunicato che la sua ordinazione sacerdotale era stata fermata "per diretto intervento della Santa Sede".
In una lettera lasciata nella sua camera nella curia, il giovane diacono ha spiegato di essersi suicidato per il diniego a diventare sacerdote. Per Seidita la notizia del rinvio della ordinazione sacerdotale, prevista per il 7 dicembre, era stato "un dramma assoluto", secondo il vescovo di Orvieto che ha anche detto di avere cercato di rassicurare il giovane.
IL BIGLIETTO D'ADDIO - Ha lasciato nella sua stanza un biglietto di addio scritto al computer dicendo di aver dedicato tutta la vita al sacerdozio che gli "e' stato negato", Luca Seidita il giovane seminarista che ieri sera si e' lanciato dalla Rupe di Orvieto. I carabinieri hanno trovato il biglietto dopo la scoperta del corpo del 29enne. La conferma viene dal procuratore di Orvieto, Francesco Novarese. Nella lettera Seidita avrebbe fatto riferimento alla sua "debolezza" connessa alla delusione per il fatto che la Santa Sede ha sospeso e rimandato la sua ordinazione a sacerdote, come riferito da un comunicato di ieri della diocesi di Orvieto-Todi. Nel biglietto, inoltre, il giovane ha chiesto di essere sepolto a Matino (vicino Lecce), suo paese natale, ha chiesto "perdono" ai genitori e invitato tutti "a pregare" per lui. Il diacono ha ringraziato infine il vescovo di Orvieto-Todi chiamandolo "Padre Giovanni". A Orvieto, da quanto si apprende, sono intanto giunti i genitori da Lecce.
In una lettera lasciata nella sua camera nella curia, il giovane diacono ha spiegato di essersi suicidato per il diniego a diventare sacerdote. Per Seidita la notizia del rinvio della ordinazione sacerdotale, prevista per il 7 dicembre, era stato "un dramma assoluto", secondo il vescovo di Orvieto che ha anche detto di avere cercato di rassicurare il giovane.
IL BIGLIETTO D'ADDIO - Ha lasciato nella sua stanza un biglietto di addio scritto al computer dicendo di aver dedicato tutta la vita al sacerdozio che gli "e' stato negato", Luca Seidita il giovane seminarista che ieri sera si e' lanciato dalla Rupe di Orvieto. I carabinieri hanno trovato il biglietto dopo la scoperta del corpo del 29enne. La conferma viene dal procuratore di Orvieto, Francesco Novarese. Nella lettera Seidita avrebbe fatto riferimento alla sua "debolezza" connessa alla delusione per il fatto che la Santa Sede ha sospeso e rimandato la sua ordinazione a sacerdote, come riferito da un comunicato di ieri della diocesi di Orvieto-Todi. Nel biglietto, inoltre, il giovane ha chiesto di essere sepolto a Matino (vicino Lecce), suo paese natale, ha chiesto "perdono" ai genitori e invitato tutti "a pregare" per lui. Il diacono ha ringraziato infine il vescovo di Orvieto-Todi chiamandolo "Padre Giovanni". A Orvieto, da quanto si apprende, sono intanto giunti i genitori da Lecce.