BARI. L'impronta della zampa di un pinguino, simbolo di Linux, e una scritta inequivocabile: 'Nichi ripensaci!'. E' cosi' che si presenta l'appello del mondo del software libero/open source per chiedere al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola di ''non dare seguito al protocollo di intesa con Microsoft'' firmato pochi giorni fa tra lo stesso governatore e il principale produttore di software proprietario. Tra i promotori l'Associazione Software Libero, il Partito Pirata, i Linux Club, ma anche Pietro Folena e Fiorello Cortiana, i parlamentari che nella scorsa legislatura si erano spesi per una legge che favorisse il software libero e persino esponenti del partito di Vendola, delle 'Fabbriche' di Nichi e del Partito democratico pugliese a partire dal segretario Sergio Blasi, il capogruppo alla Regione Antonio De Caro, Domenico De Santis della segreteria regionale e il parlamentare barese Dario Ginefra.
"SOFTWARE LIBERO" - ''Software Libero - scrivono i promotori - significa condivisione, messa in comune di saperi ed esperienze. Significa indipendenza, per il pubblico come per il privato, dal singolo fornitore, ma soprattutto autonomia nel determinare i propri strumenti informatici e non solo. Autonomia nel senso piu' autentico: capacita' di decidere di se stessi. Promuovere il software proprietario, le soluzioni informatiche di Microsoft in questo caso, significa infatti mettere una seria ipoteca sulla autonomia e sulla liberta' della Pubblica amministrazione, dei cittadini e delle imprese, non solo per l'oggi ma per il futuro, perche' sappiamo bene di fronte a quali difficolta' e costi e' posto chi voglia finalmente fare la scelta del Software Libero dopo anni di utilizzo del software proprietario''.
''Non siamo contro Vendola - spiegano i primi firmatari, il blogger pugliese Guido Iodice e Domenico De Santis della segreteria regionale Pd - anzi tra di noi ci sono diversi iscritti di Sel, del Pd e sostenitori della sua giunta. Vogliamo spiegare a Nichi che il software libero e' un modo di intendere la tecnologia che fa il paio con molte delle sue battaglie, come l'acqua pubblica o le risorse energetiche rinnovabili. Oggi con il software libero si fa impresa esattamente come con il software proprietario, ma senza 'inquinare' la liberta' del sapere e della ricerca. Non tutte le innovazioni sono positive, ma noi rappresentiamo la 'buona innovazione', quella che rispetta i diritti degli utenti e degli sviluppatori non mettendo lucchetti contro la condivisione conoscenza. Il software proprietario invece e' una narrazione triste di un mondo chiuso e meno libero''.
"SOFTWARE LIBERO" - ''Software Libero - scrivono i promotori - significa condivisione, messa in comune di saperi ed esperienze. Significa indipendenza, per il pubblico come per il privato, dal singolo fornitore, ma soprattutto autonomia nel determinare i propri strumenti informatici e non solo. Autonomia nel senso piu' autentico: capacita' di decidere di se stessi. Promuovere il software proprietario, le soluzioni informatiche di Microsoft in questo caso, significa infatti mettere una seria ipoteca sulla autonomia e sulla liberta' della Pubblica amministrazione, dei cittadini e delle imprese, non solo per l'oggi ma per il futuro, perche' sappiamo bene di fronte a quali difficolta' e costi e' posto chi voglia finalmente fare la scelta del Software Libero dopo anni di utilizzo del software proprietario''.
''Non siamo contro Vendola - spiegano i primi firmatari, il blogger pugliese Guido Iodice e Domenico De Santis della segreteria regionale Pd - anzi tra di noi ci sono diversi iscritti di Sel, del Pd e sostenitori della sua giunta. Vogliamo spiegare a Nichi che il software libero e' un modo di intendere la tecnologia che fa il paio con molte delle sue battaglie, come l'acqua pubblica o le risorse energetiche rinnovabili. Oggi con il software libero si fa impresa esattamente come con il software proprietario, ma senza 'inquinare' la liberta' del sapere e della ricerca. Non tutte le innovazioni sono positive, ma noi rappresentiamo la 'buona innovazione', quella che rispetta i diritti degli utenti e degli sviluppatori non mettendo lucchetti contro la condivisione conoscenza. Il software proprietario invece e' una narrazione triste di un mondo chiuso e meno libero''.