Omicidio Kercher: Appello, sì a perizia su coltello e reggiseno
PERUGIA. Importanti evoluzioni nel processo Kercher. La perizia genetica sul coltello indicato come l'arma dell'omicidio di Meredith Kercher e sul gancetto del reggiseno indossato dalla vittima quando venne uccisa e' stata disposta questa sera dalla Corte d'assise d'appello di Perugia nel processo a Raffaelo Sollecito e ad Amanda Knox. I giudici hanno cosi' accolto una richiesta delle difese. Hanno anche indicato il collegio che dovra' svolgere i nuovi accertamenti.
SENTITI NUOVI TESTIMONI - I giudici, inoltre, hanno concesso la possibilità di ascoltare altri testimoni, come richiesto dalla difesa di Sollecito. In particolare, questi testi sarebbero preziosi per i legali del giovane pugliese in quanto smentirebbero il racconto del testimone, nel processo di primo grado, che affermò di aver visto Amanda e Raffaele insieme, la sera del delitto, nei pressi dell'abitazione dove venne uccisa la studentessa americana.
LEGALE KNOX: ERA NOSTRO OBIETTIVO - ''Rendere piu' certa possibile la prova cosiddetta scientifica era di fondamentale importanza", commenta il legale di Amanda Knox, Luciano Ghirga. "Questo era un obiettivo comune a tutti che la corte di primo grado ha risolto in maniera interna, mentre questa l'ha risolta con il ragionevole dubbio. Che poi il ragionevole dubbio come dicono quelli piu' bravi di me e' quello che lascia spazio all'insufficienza di prove. L'ha motivato con l'articolo 533 che e' il senso del processo indiziario. Sotto questo profilo - conclude Ghirga - siamo contenti, ma non abbiamo vinto nulla''.
Alla notizia della decisione della Corte, Amanda e Raffaele hanno iniziato a piangere: i due si sono sempre dichiarati innocenti.
SENTITI NUOVI TESTIMONI - I giudici, inoltre, hanno concesso la possibilità di ascoltare altri testimoni, come richiesto dalla difesa di Sollecito. In particolare, questi testi sarebbero preziosi per i legali del giovane pugliese in quanto smentirebbero il racconto del testimone, nel processo di primo grado, che affermò di aver visto Amanda e Raffaele insieme, la sera del delitto, nei pressi dell'abitazione dove venne uccisa la studentessa americana.
LEGALE KNOX: ERA NOSTRO OBIETTIVO - ''Rendere piu' certa possibile la prova cosiddetta scientifica era di fondamentale importanza", commenta il legale di Amanda Knox, Luciano Ghirga. "Questo era un obiettivo comune a tutti che la corte di primo grado ha risolto in maniera interna, mentre questa l'ha risolta con il ragionevole dubbio. Che poi il ragionevole dubbio come dicono quelli piu' bravi di me e' quello che lascia spazio all'insufficienza di prove. L'ha motivato con l'articolo 533 che e' il senso del processo indiziario. Sotto questo profilo - conclude Ghirga - siamo contenti, ma non abbiamo vinto nulla''.
Alla notizia della decisione della Corte, Amanda e Raffaele hanno iniziato a piangere: i due si sono sempre dichiarati innocenti.
Tags:
CRONACA