di Roberta Calò
A seguito dell’iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento, l’avvocato Gianluca Mongelli ha dichiarato: “Mi sono interessato al caso Misseri su sollecitazione dei prossimi congiunti di Michele Misseri poiché la posizione dell'indagato si apriva a nuove valutazioni e andava verso una proclamata estraneità rispetto all'omicidio della povera Sarah Scazzi”.
> Il legale di Sabrina indagato: ma dov'è il reato?
> L'avv. Galoppa: non lascio la difesa di Misseri
L'ACCUSA - Il legale, infatti, è stato accusato di aver pressato psicologicamente Michele Misseri, indagato per l’omicidio di Sarah Scazzi, sostenuto dal contributo dell’avvocato Vito Russo, assistente legale di Sabrina Misseri chiamata in correità dal padre.
L’avvocato Mongelli ha sostenuto di avere: “piena fiducia nell'operato degli organi inquirenti” e di non “aver mai minimamente pensato di agevolare altri, anche perché nel mio ministero di difensore - ha precisato - l'unico interesse è quello del cliente che eventualmente mi investe della nomina di fiducia”. Il suo scopo, consigliando di inviare un telegramma all’indagato, era quello di garantire che: ”la decisione ultima in ordine alla difesa fosse presa in completa autonomia” dall’imputato. Secondo quanto sostenuto dal legale chiamato in causa la Procura non avrebbe inviato all’ordine degli avvocati nessun tipo di documentazione in merito.
Quello che si delineerebbe dalle ultimi vicissitudini è la riconferma, almeno a primo acchito, della fragile personalità di Michele Misseri. Lo stesso avvocato della famiglia Scazzi, Walter Biscotti, l’ha definito “un soggetto debole” ma al tempo stesso “un grande mentitore”. L’imputato, infatti, nei giorni passati avrebbe chiesto di essere riascoltato dai magistrati da solo, senza la presenza degli avvocati. Per i legali Biscotti e Gentile, si tratta di un “un coacervo di reticenze, goffi mutismi e compiacenti verità , mentre il presunto pentimento è solo di ordine pratico e non anche etico” e pertanto “non merita alcuna considerazione e deve essere abbandonato al suo colpevole destino, a meno che non decida di descrivere definitivamente la reale dinamica dei fatti che lui ben conosce”.
Intanto, il professore Luigi Strada, che doveva fornire oggi la sua relazione sul caso Scazzi e sulle ultime perizie, ha dichiarato che consegnerà tutta la documentazione prima delle vacanze di Natale.
A seguito dell’iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento, l’avvocato Gianluca Mongelli ha dichiarato: “Mi sono interessato al caso Misseri su sollecitazione dei prossimi congiunti di Michele Misseri poiché la posizione dell'indagato si apriva a nuove valutazioni e andava verso una proclamata estraneità rispetto all'omicidio della povera Sarah Scazzi”.
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L'ACCUSA - Il legale, infatti, è stato accusato di aver pressato psicologicamente Michele Misseri, indagato per l’omicidio di Sarah Scazzi, sostenuto dal contributo dell’avvocato Vito Russo, assistente legale di Sabrina Misseri chiamata in correità dal padre.
L’avvocato Mongelli ha sostenuto di avere: “piena fiducia nell'operato degli organi inquirenti” e di non “aver mai minimamente pensato di agevolare altri, anche perché nel mio ministero di difensore - ha precisato - l'unico interesse è quello del cliente che eventualmente mi investe della nomina di fiducia”. Il suo scopo, consigliando di inviare un telegramma all’indagato, era quello di garantire che: ”la decisione ultima in ordine alla difesa fosse presa in completa autonomia” dall’imputato. Secondo quanto sostenuto dal legale chiamato in causa la Procura non avrebbe inviato all’ordine degli avvocati nessun tipo di documentazione in merito.
Quello che si delineerebbe dalle ultimi vicissitudini è la riconferma, almeno a primo acchito, della fragile personalità di Michele Misseri. Lo stesso avvocato della famiglia Scazzi, Walter Biscotti, l’ha definito “un soggetto debole” ma al tempo stesso “un grande mentitore”. L’imputato, infatti, nei giorni passati avrebbe chiesto di essere riascoltato dai magistrati da solo, senza la presenza degli avvocati. Per i legali Biscotti e Gentile, si tratta di un “un coacervo di reticenze, goffi mutismi e compiacenti verità , mentre il presunto pentimento è solo di ordine pratico e non anche etico” e pertanto “non merita alcuna considerazione e deve essere abbandonato al suo colpevole destino, a meno che non decida di descrivere definitivamente la reale dinamica dei fatti che lui ben conosce”.
Intanto, il professore Luigi Strada, che doveva fornire oggi la sua relazione sul caso Scazzi e sulle ultime perizie, ha dichiarato che consegnerà tutta la documentazione prima delle vacanze di Natale.
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