Tim Cup, il Bari accede agli ottavi e farà visita al Diavolo
di Nicola Zuccaro
Una vittoria che dà e che fa morale sopratutto in tempi durante i quali si è, con il dovuto imbarazzo, fanalino di coda della Serie A 2010-11. E' il caso del Bari che ha regolato nello scomodo orario delle 15 di mercoledì 1 dicembre 2010 il Livorno degli ex Pillon e Pagano. E' opportuno scrivere da subito che, alla luce del 2-0 inflitto in quel di Bergamo lo scorso 27 novembre ai danni dell'Atalanta, si attendeva al San Nicola un Livorno intraprendente ma il confronto che lo ha opposto ai Galletti conferma una costante del calcio italiano. Un conto è il Campionato, altro è invece la Coppa Italia. Accadeva così circa una ventina di anni fa quando in una "A" sofferta il Bari proseguiva il cammino nella Coppa nazionale e faticava in Campionato. I corsi e ricorsi storici di vichiana memoria trovavano già riscontro al 5'pt con il vantaggio barese ad opera di Rana che a seguito di un atterramento ai suoi danni trasformava dal dischetto dando la gioia ai pochi tifosi presenti sugli spalti nel vedere, dopo gli errori dei precedenti rigoristi, finalmente insaccare un pallone in rete dal dischetto. Pur in vantaggio il Bari appariva svogliato e disordinato nella offensiva contrariamente ad un Livorno apparso più convinto e organizzato nell'impostare il gioco. Prova ne era, in chiusura del primo tempo, la scarsa convinzione con cui Andrea Masiello calciava una conclusione dalla distanza.
Il difensore biancorosso si rifaceva al 5' della ripresa siglando il 2-0 con una punizione liftata. Sei minuti dopo, il Bari triplicava con Rivas che sugli sviluppi di uno scambio con il giovane attaccante Luigi Rana scartava una buona parte della difesa livornese sino a dribblare il portiere granata.
Il 3-0 regalava al Bari una maggior fluidità offensiva che se sfruttata con maggior convinzione e ordine avrebbe, forse, potuto riservare un ipotetico 5-0. Così non era perchè, dopo il poker a firma di D'Alessandro con una conclusione a distanza ravvicinata rispetto alla porta livornese, Dionisi accorciava le distanze beffando Padelli con un preciso diagonale. Il goal della bandiera livornese sopraggiungeva per la fortuna del Bari in concomitanza con il triplice fischio del direttore di gara.
I cori dei pochi ultras - alcuni dei quali indirizzati all'ex tecnico del Bari Bepi Pillon - ad indirizzo dei pochi beniamini non rappresentavano altro che un incoraggiamento in vista della imminente trasferta in quel di Marassi contro la Sampdoria di domenica 5 Dicembre. L'auspicio è che il Bari ritrovi con questo successo la forza morale e la capacità tecnica per tornar a far bene in campionato e per avanzare negli ottavi della Tim Cup dove ad attenderlo sarà in quel di San Siro il Milan di Allegri.
Una vittoria che dà e che fa morale sopratutto in tempi durante i quali si è, con il dovuto imbarazzo, fanalino di coda della Serie A 2010-11. E' il caso del Bari che ha regolato nello scomodo orario delle 15 di mercoledì 1 dicembre 2010 il Livorno degli ex Pillon e Pagano. E' opportuno scrivere da subito che, alla luce del 2-0 inflitto in quel di Bergamo lo scorso 27 novembre ai danni dell'Atalanta, si attendeva al San Nicola un Livorno intraprendente ma il confronto che lo ha opposto ai Galletti conferma una costante del calcio italiano. Un conto è il Campionato, altro è invece la Coppa Italia. Accadeva così circa una ventina di anni fa quando in una "A" sofferta il Bari proseguiva il cammino nella Coppa nazionale e faticava in Campionato. I corsi e ricorsi storici di vichiana memoria trovavano già riscontro al 5'pt con il vantaggio barese ad opera di Rana che a seguito di un atterramento ai suoi danni trasformava dal dischetto dando la gioia ai pochi tifosi presenti sugli spalti nel vedere, dopo gli errori dei precedenti rigoristi, finalmente insaccare un pallone in rete dal dischetto. Pur in vantaggio il Bari appariva svogliato e disordinato nella offensiva contrariamente ad un Livorno apparso più convinto e organizzato nell'impostare il gioco. Prova ne era, in chiusura del primo tempo, la scarsa convinzione con cui Andrea Masiello calciava una conclusione dalla distanza.
Il difensore biancorosso si rifaceva al 5' della ripresa siglando il 2-0 con una punizione liftata. Sei minuti dopo, il Bari triplicava con Rivas che sugli sviluppi di uno scambio con il giovane attaccante Luigi Rana scartava una buona parte della difesa livornese sino a dribblare il portiere granata.
Il 3-0 regalava al Bari una maggior fluidità offensiva che se sfruttata con maggior convinzione e ordine avrebbe, forse, potuto riservare un ipotetico 5-0. Così non era perchè, dopo il poker a firma di D'Alessandro con una conclusione a distanza ravvicinata rispetto alla porta livornese, Dionisi accorciava le distanze beffando Padelli con un preciso diagonale. Il goal della bandiera livornese sopraggiungeva per la fortuna del Bari in concomitanza con il triplice fischio del direttore di gara.
I cori dei pochi ultras - alcuni dei quali indirizzati all'ex tecnico del Bari Bepi Pillon - ad indirizzo dei pochi beniamini non rappresentavano altro che un incoraggiamento in vista della imminente trasferta in quel di Marassi contro la Sampdoria di domenica 5 Dicembre. L'auspicio è che il Bari ritrovi con questo successo la forza morale e la capacità tecnica per tornar a far bene in campionato e per avanzare negli ottavi della Tim Cup dove ad attenderlo sarà in quel di San Siro il Milan di Allegri.
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