Yara, al vaglio i filmati amatoriali in palestra

di Roberta Calò
Continuano le ricerche della giovane Yara Gambirasio in zona Roncolo di Treviolo (Bergamo); volontari e carabinieri si sono concentrati nel Parco Callioni. Gli inquirenti hanno infatti chiarito: “Dobbiamo verificare alcune segnalazioni convergenti su quella zona: è uno scrupolo”.
"Yara è viva e si trova in un casolare"
Le indagini intanto procedono tra amici, familiari, conoscenti, informatori, pregiudicati; fino ad oggi sarebbero state ascoltate circa 500 persone.

AL VAGLIO I FILMATI AMATORIALI - Al vaglio ci sono anche filmati amatoriali delle gare e dei saggi di ginnastica ritmica da cui sarebbero emerse presenze di persone completamente estranee al contesto del palazzetto dello sport; a tal proposito un’istruttrice avrebbe precisato: “Al di là dei saggi e delle gare, durante gli allenamenti nessuno può assistere, neppure i genitori, per non disturbare le giovani atlete”. Sulle pareti della struttura sportiva di Brembate le forze dell’ordine hanno affisso cartelli riportanti una richiesta di collaborazione affinché: “ognuno ripercorra con la memoria la sera di venerdì 26 e comunichi tempestivamente al 112 o lasci il proprio nominativo alla reception se ha visto qualcosa e soprattutto se ha visto Yara anche solo percorrere pochi passi all'interno del centro sportivo”.

LA VEGLIA - Venerdì monsignor Francesco Beschi, vescovo di Brembate, ha celebrato una veglia di preghiera in onore della piccola Yara. Durante la funzione un maxischermo posto vicino all’altare ha proiettato preghiere e pensieri; a seguire è stato mostrato il videoclip della canzone "Ho imparato a sognare" dei Negrita nell'interpretazione di Fiorella Mannoia. Il parroco don Scotti ha palesato la sua commozione dichiarando: “Se potessi darei la mia vita per far tornare Yara a casa”.
Sabato mattina, invece, il gruppo campanari di Bergamo e tre suore orsoline si sono recati a casa Gabirisio per un affettuoso saluto ai genitori della ragazza.
Da verificare la tesi di un papà intervistato telefonicamente venerdì nel corso della trasmissione Quarto Grado in onda su Rete 4, il quale avrebbe riferito: “Ho visto Yara all'interno del centro sportivo alle 18,42”.
In tutto il frastuono televisivo e giornalistico che ha dato un risalto mediatico alla vicenda, riecheggia l’appello del sindaco del piccolo paese in provincia di Bergamo, Diego Locatelli, il quale avrebbe chiesto di stoppare l’assedio di flash e telecamere per consentire al paese di ritrovare un po’ della sua normalità.

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