BARI. "Non mi sono mai considerata un'attrice. Per molti anni nemmeno volevo fare questo mestiere, ma tutti mi cercavano e allora mi sono convinta''. Con queste parole Claudia Cardinale spiazza il pubblico della sala Santalucia del Kursaal di Bari. Pur essendo un pezzo di storia del cinema italiano e mondiale, la Cardinale affronta con leggerezza e con umilta' le domande del pubblico, partendo dall'esordio con Mario Monicelli ne I soliti ignoti (1958) sino ad arrivare a Father di Pasquale Squitieri presentato in anteprima ieri sera. Per ogni regista un ricordo, un aneddoto scolpito nella memoria.
Monicelli: ''Quando rischiai di rompere il naso a Murgia mi prese da parte e m'insegno' che al cinema si doveva fare per finta!''. Fellini e Visconti: ''Gli esatti opposti: con Federico era tutta improvvisazione, mentre con Luchino nulla era lasciato al caso''. Germi: ''Con lui la mia natura schiva e selvaggia trovava terreno fertile: ci capivamo a sguardi, pochissime parole''. E ancora Leone, Damiani, Comencini, Bolognini, Magnani, Cavani, Ferreri, Bellocchio, Zurlini e Black Edwards: tutti catturati dallo sguardo profondo e ammaliante di Claudia.
L'esperienza piu' bella della sua vita e' stata pero' lavorare sul set di Fitzcarraldo (1982) di Werner Herzog: ''Si girava nella profonda Amazzonia e ogni giorno non sapevi quel che avresti mangiato e quante bestie ti avrebbe assalito! Il film ebbe un sacco d'incidenti di percorso, venne interrotto e poi ripreso. Fu complicatissimo, ma non lo scordero' mai''.
Monicelli: ''Quando rischiai di rompere il naso a Murgia mi prese da parte e m'insegno' che al cinema si doveva fare per finta!''. Fellini e Visconti: ''Gli esatti opposti: con Federico era tutta improvvisazione, mentre con Luchino nulla era lasciato al caso''. Germi: ''Con lui la mia natura schiva e selvaggia trovava terreno fertile: ci capivamo a sguardi, pochissime parole''. E ancora Leone, Damiani, Comencini, Bolognini, Magnani, Cavani, Ferreri, Bellocchio, Zurlini e Black Edwards: tutti catturati dallo sguardo profondo e ammaliante di Claudia.
L'esperienza piu' bella della sua vita e' stata pero' lavorare sul set di Fitzcarraldo (1982) di Werner Herzog: ''Si girava nella profonda Amazzonia e ogni giorno non sapevi quel che avresti mangiato e quante bestie ti avrebbe assalito! Il film ebbe un sacco d'incidenti di percorso, venne interrotto e poi ripreso. Fu complicatissimo, ma non lo scordero' mai''.
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Bifest 2011