BARI. Il sindaco di Bari Michele Emiliano ha consegnato le chiavi della citta' di Bari a Domenico Procacci, noto produttore cinematografico e fondatore della Fandango (casa di produzione indipendente conosciuta in tutto il mondo per le scelte coraggiose che da oltre vent'anni contraddistinguono la sua politica culturale), attualmente nelle sale con ''Qualunquemente'' di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese - che andra' al prossimo Festival di Berlino - e ''La versione di Barney'' con Paul Giamatti, recentemente premiato con il Golden Globe come miglior attore.
Davanti ad una sala gremita, il sindaco ha detto: ''Le belle storie fanno fatica a crescere nelle terre che vengono rappresentate come sconfitte, come di solito accade ai Sud del mondo. Eppure, a volte succede che qualcuno di noi possa diventare un esempio per gli altri.
La nostra terra, grazie all'impegno e alla passione di molti, e' diventata un luogo dove il cinema raccoglie un entusiasmo e un interesse che nel passato sembravano inimmaginabili.
Domenico rappresenta questa visione e ci insegna che i risultati che stiamo raggiungendo non sono definitivi ma, anzi, vanno salvaguardati nel tempo.
''E' un momento di commozione per me - ha detto Oscar Iarussi, presidente dell'Apulia Film Commission - Pensando a Domenico mi viene in mente quel verso di Vladimir Majakovskij che recita la 'barca dei tempi si e' spezzata, l'altra gamba corre ancora nella via accanto'. In una cerimonia solenne e autentica come questa, la barca dei tempi si ricompone. Il cinema vive di questa dialettica, tra quello che sei e quello che sogni, tra il qui e l'altrove e Domenico Procacci ne e' un perfetto interprete, come tutti noi sappiamo''.
Ha concluso Procacci: ''Cerchero' di meritarmi il grande riconoscimento che ricevo oggi. Sono nato a Bari, a Santo Spirito, e quando sono andato via trent'anni fa non sentivo una grande vicinanza alla mia citta', ricordo che partii con qualche senso di colpa ma non con particolare nostalgia; oggi invece questo legame lo sento molto piu' forte. Quella fu una scelta importante, se fossi rimasto non avrei mai fatto nella vita cio' che realmente desideravo. Per realizzare il mio sogno c'era solo Roma. Adesso non e' piu' cosi', in questi anni a Bari e in Puglia si e' costruito qualcosa di importante''.
Davanti ad una sala gremita, il sindaco ha detto: ''Le belle storie fanno fatica a crescere nelle terre che vengono rappresentate come sconfitte, come di solito accade ai Sud del mondo. Eppure, a volte succede che qualcuno di noi possa diventare un esempio per gli altri.
La nostra terra, grazie all'impegno e alla passione di molti, e' diventata un luogo dove il cinema raccoglie un entusiasmo e un interesse che nel passato sembravano inimmaginabili.
Domenico rappresenta questa visione e ci insegna che i risultati che stiamo raggiungendo non sono definitivi ma, anzi, vanno salvaguardati nel tempo.
''E' un momento di commozione per me - ha detto Oscar Iarussi, presidente dell'Apulia Film Commission - Pensando a Domenico mi viene in mente quel verso di Vladimir Majakovskij che recita la 'barca dei tempi si e' spezzata, l'altra gamba corre ancora nella via accanto'. In una cerimonia solenne e autentica come questa, la barca dei tempi si ricompone. Il cinema vive di questa dialettica, tra quello che sei e quello che sogni, tra il qui e l'altrove e Domenico Procacci ne e' un perfetto interprete, come tutti noi sappiamo''.
Ha concluso Procacci: ''Cerchero' di meritarmi il grande riconoscimento che ricevo oggi. Sono nato a Bari, a Santo Spirito, e quando sono andato via trent'anni fa non sentivo una grande vicinanza alla mia citta', ricordo che partii con qualche senso di colpa ma non con particolare nostalgia; oggi invece questo legame lo sento molto piu' forte. Quella fu una scelta importante, se fossi rimasto non avrei mai fatto nella vita cio' che realmente desideravo. Per realizzare il mio sogno c'era solo Roma. Adesso non e' piu' cosi', in questi anni a Bari e in Puglia si e' costruito qualcosa di importante''.