BARI. Nel corso della serata finale di domani, sabato 29 alle 20.30, al Teatro Petruzzelli per la consegna dei premi attribuiti dalle giurie del Bif&st, il Bari International Film&Tv Festival presieduto da Ettore Scola e diretto da Felice Laudadio, il Premio Oscar Nicola Piovani dirigerà il concerto “Epta” su musiche composte dallo stesso Piovani che per i testi si è avvalso della consulenza del celebre matematico Piergiorgio Odifreddi.
"Epta – ha dichiarato Piovani - è una suite orchestrale per sette musicisti (Alessio Mancini-flauto, Luca Velotti- sassofono/clarinetto, Gianni Fassetta-filarmonica/tastiere, Francesca Taviani-violoncello, Andrea Avena-contrabbasso, Ivan Gambini-percussion/batteria, Nicola Piovani-pianoforte) che eseguono un ciclo di sette movimenti. I movimenti sono scanditi da sette interventi di voci registrate, quelle di Odifreddi, Omero Antonutti, Ascanio Celestini, Mariano Rigillo, Vincenzo Cerami e Gigi Proietti che recitano frammenti ispirati al numero sette, al suo fascino nella tradizione poetica, mitologica, biblica e nella matematica antica e contemporanea. Ognuno dei sette brani ha uno strumento principale che, un po’ da prim’attore un po’ da comprimario, dialoga con gli altri sei". Sarà l'Autore stesso a interpretarla al pianoforte e a dirigere gli altri sei Solisti dell'Orchestra Aracoeli, il collaudatissimo gruppo che segue Piovani ormai da anni.
Nato dall'incontro di Piovani con Piergiorgio Odifreddi, Epta – della durata di circa 80 minuti - fa interagire la scrittura musicale con proiezioni e con una scelta eterogenea di citazioni poetiche, teatrali, cinematografiche, ognuna a suo modo in relazione con il numero 7. Si va dal Filebo di Platone ai Sette contro Tebe di Eschilo, dal papiro di Rhind a Come vi piace di Shakespeare, dal Settimo Sigillo di Bergman alla danza dei sette veli di Salomè, per finire con i versi di Davanti a San Guido di Giosuè Carducci. "Epta – è ancora Piovani che parla - è un’opera a cui pensavo da tempo, un progetto per me talmente impegnativo, anche dal punto di vista emotivo. La seduzione del numero sette ha per me qualcosa di indefinibile, ma poco legata alle superstizioni cabalistiche o esoteriche o paramistiche con le quali ho poca frequentazione e confidenza. Il sentimento dominante di questa suite nasce dalle peculiarità strettamente matematiche del numero sette, coniugate con l’avvincente maestà delle sette porte di Tebe".
"Epta – ha dichiarato Piovani - è una suite orchestrale per sette musicisti (Alessio Mancini-flauto, Luca Velotti- sassofono/clarinetto, Gianni Fassetta-filarmonica/tastiere, Francesca Taviani-violoncello, Andrea Avena-contrabbasso, Ivan Gambini-percussion/batteria, Nicola Piovani-pianoforte) che eseguono un ciclo di sette movimenti. I movimenti sono scanditi da sette interventi di voci registrate, quelle di Odifreddi, Omero Antonutti, Ascanio Celestini, Mariano Rigillo, Vincenzo Cerami e Gigi Proietti che recitano frammenti ispirati al numero sette, al suo fascino nella tradizione poetica, mitologica, biblica e nella matematica antica e contemporanea. Ognuno dei sette brani ha uno strumento principale che, un po’ da prim’attore un po’ da comprimario, dialoga con gli altri sei". Sarà l'Autore stesso a interpretarla al pianoforte e a dirigere gli altri sei Solisti dell'Orchestra Aracoeli, il collaudatissimo gruppo che segue Piovani ormai da anni.
Nato dall'incontro di Piovani con Piergiorgio Odifreddi, Epta – della durata di circa 80 minuti - fa interagire la scrittura musicale con proiezioni e con una scelta eterogenea di citazioni poetiche, teatrali, cinematografiche, ognuna a suo modo in relazione con il numero 7. Si va dal Filebo di Platone ai Sette contro Tebe di Eschilo, dal papiro di Rhind a Come vi piace di Shakespeare, dal Settimo Sigillo di Bergman alla danza dei sette veli di Salomè, per finire con i versi di Davanti a San Guido di Giosuè Carducci. "Epta – è ancora Piovani che parla - è un’opera a cui pensavo da tempo, un progetto per me talmente impegnativo, anche dal punto di vista emotivo. La seduzione del numero sette ha per me qualcosa di indefinibile, ma poco legata alle superstizioni cabalistiche o esoteriche o paramistiche con le quali ho poca frequentazione e confidenza. Il sentimento dominante di questa suite nasce dalle peculiarità strettamente matematiche del numero sette, coniugate con l’avvincente maestà delle sette porte di Tebe".
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Bifest 2011