Calcio: la Prefettura, Lecce-Bari si giocherà a porte aperte. Gabellone: riaffermato primato legalità
BARI. Porte riaperte per il derby Lecce-Bari in programma per il 6 gennaio. Il Comitato interdisciplinare per l'ordine e la sicurezza pubblica riunitosi oggi pomeriggio nella Prefettura di Bari ha stabilito la riapertura dello stadio di Via del Mare di Lecce riservando l'intera curva Sud ai 6200 sostenitori del Bari regolarmente muniti di tessera del tifoso e all'intera tifoseria leccese.
> La riapertura accontenta solo per metà: le reazioni a caldo
"NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO" - Il Comitato leccese aveva disposto lo scorso 29 dicembre lo svolgimento della partita a porte chiuse.
Di fronte al palazzo del governo si è svolta una manifestazione dei tifosi del Bari che hanno acceso fumogeni ed esibiscono lo striscione: ''Non c'e' derby senza ultras, no alla tessera del tifoso''.
GABELLONE: RIAFFERMATO PRIMATO LEGALITA' - ''La decisione odierna di riaprire l'accesso allo stadio di Via del Mare' ai tifosi del Lecce in vista del derby di Puglia con il Bari e' una decisione che riafferma il primato dello Stato, della legalita', delle istituzioni su ogni tipo di violenza, anche solo paventata, e sui pochi che non avrebbero meritato di vedere questo spettacolo unico, atteso da entrambe le tifoserie''. Lo dichiara antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce.
''In questo momento - aggiunge - sento di ringraziare il Prefetto di Lecce Mario Tafaro, per aver avuto la lungimiranza di valutare serenamente e sino a questa mediazione le mutate condizioni di sicurezza attorno alla partita. Proprio in questo senso bene hanno fatto le tifoserie a dimostrare maturita' e passione, chiedendo a voce unanime la riapertura dello stadio per godersi questo evento calcistico. E' a loro, che bisogna rivolgersi ancora adesso - prosegue Gabellone - in maniera piu' forte e decisa, perche' le istituzioni e la Provincia di Lecce per prima si attendono che dimostrino la stessa maturita' nel gestire la giornata del derby come una festa di sport, senza nessun incidente''.
''Evidentemente la mia speranza non era e non e' stata riposta vanamente - conclude - e anzi ha trovato concreta corrispondenza nell'azione tempestiva e produttiva del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, bravo a vincere questa importante battaglia di civilta' e a non arrendersi immediatamente a quella che sarebbe stata una vera e propria ingiustizia nei confronti di una citta' 'sana', 'pulita'''.
> La riapertura accontenta solo per metà: le reazioni a caldo
"NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO" - Il Comitato leccese aveva disposto lo scorso 29 dicembre lo svolgimento della partita a porte chiuse.
Di fronte al palazzo del governo si è svolta una manifestazione dei tifosi del Bari che hanno acceso fumogeni ed esibiscono lo striscione: ''Non c'e' derby senza ultras, no alla tessera del tifoso''.
GABELLONE: RIAFFERMATO PRIMATO LEGALITA' - ''La decisione odierna di riaprire l'accesso allo stadio di Via del Mare' ai tifosi del Lecce in vista del derby di Puglia con il Bari e' una decisione che riafferma il primato dello Stato, della legalita', delle istituzioni su ogni tipo di violenza, anche solo paventata, e sui pochi che non avrebbero meritato di vedere questo spettacolo unico, atteso da entrambe le tifoserie''. Lo dichiara antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce.
''In questo momento - aggiunge - sento di ringraziare il Prefetto di Lecce Mario Tafaro, per aver avuto la lungimiranza di valutare serenamente e sino a questa mediazione le mutate condizioni di sicurezza attorno alla partita. Proprio in questo senso bene hanno fatto le tifoserie a dimostrare maturita' e passione, chiedendo a voce unanime la riapertura dello stadio per godersi questo evento calcistico. E' a loro, che bisogna rivolgersi ancora adesso - prosegue Gabellone - in maniera piu' forte e decisa, perche' le istituzioni e la Provincia di Lecce per prima si attendono che dimostrino la stessa maturita' nel gestire la giornata del derby come una festa di sport, senza nessun incidente''.
''Evidentemente la mia speranza non era e non e' stata riposta vanamente - conclude - e anzi ha trovato concreta corrispondenza nell'azione tempestiva e produttiva del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, bravo a vincere questa importante battaglia di civilta' e a non arrendersi immediatamente a quella che sarebbe stata una vera e propria ingiustizia nei confronti di una citta' 'sana', 'pulita'''.