BARI. Massimo rigore per proteggere il territorio di Brindisi dall'invasione del fotovoltaico. Si e' concluso con questo intento l'incontro tra il vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, e il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese. Durante la riunione e' stato deciso di istituire un tavolo tecnico con Anci e Upi, le associazioni che riuniscono i Comuni e le Province, ed e' stata rivolta l'ennesima esortazione al governo nazionale affinche' si esprima sulla definizione delle quote di energia rinnovabile nei territori.
“Condividiamo in pieno le preoccupazioni per il territorio di Brindisi”, ha detto la Capone al termine dell’incontro. “Per questo attueremo la linea del massimo rigore. L’inerzia del governo nazionale per la definizione delle quote di energie rinnovabili ci sta mettendo in grande difficoltà. Dopo aver aspettato per sette anni le linee guida nazionali, è iniziato il tempo dell’attesa anche per le quote. Le linee guida nazionali chiariscono infatti che le Regioni non possono stabilire la quota massima di impianti nel proprio territorio perché questa è una competenza dello Stato. La definizione delle quote darebbe certezza agli operatori che valuterebbero a monte l’opportunità di progettare un impianto. Per questo ogni ulteriore ritardo è pregiudizievole per tutto il territorio della Puglia”. “La Provincia di Brindisi – ha rimarcato Ferrarese – è tra quelle che stanno subendo di più la concentrazione di fotovoltaico. L’invasione degli impianti è una calamità che non possiamo arginare se il governo non definisce le quote. Altrimenti diventa difficile e imbarazzante continuare a bloccare gli investimenti. Per gli impianti piccoli inoltre non c’è alcuna certezza per lo smaltimento dei pannelli alla fine dell’esercizio”. “Per questa ragione – ha aggiunto Loredana Capone – si è convenuto di aprire un’attività di concertazione con Anci e Upi perché anche per i piccoli impianti, quelli avviati con la Denuncia di inizio attività presso i Comuni (la Dia), si trovino idonee forme di tutela visto che oggi non c’è nessuna garanzia di fideiussione ai Comuni per attuare lo smaltimento. Una problematica, questa, per la quale intendiamo coinvolgere anche gli operatori delle rinnovabili. Lo smaltimento futuro dei pannelli – ha concluso la vice presidente - è un tema che deve interessare già da oggi chi investe nel fotovoltaico”.
“Condividiamo in pieno le preoccupazioni per il territorio di Brindisi”, ha detto la Capone al termine dell’incontro. “Per questo attueremo la linea del massimo rigore. L’inerzia del governo nazionale per la definizione delle quote di energie rinnovabili ci sta mettendo in grande difficoltà. Dopo aver aspettato per sette anni le linee guida nazionali, è iniziato il tempo dell’attesa anche per le quote. Le linee guida nazionali chiariscono infatti che le Regioni non possono stabilire la quota massima di impianti nel proprio territorio perché questa è una competenza dello Stato. La definizione delle quote darebbe certezza agli operatori che valuterebbero a monte l’opportunità di progettare un impianto. Per questo ogni ulteriore ritardo è pregiudizievole per tutto il territorio della Puglia”. “La Provincia di Brindisi – ha rimarcato Ferrarese – è tra quelle che stanno subendo di più la concentrazione di fotovoltaico. L’invasione degli impianti è una calamità che non possiamo arginare se il governo non definisce le quote. Altrimenti diventa difficile e imbarazzante continuare a bloccare gli investimenti. Per gli impianti piccoli inoltre non c’è alcuna certezza per lo smaltimento dei pannelli alla fine dell’esercizio”. “Per questa ragione – ha aggiunto Loredana Capone – si è convenuto di aprire un’attività di concertazione con Anci e Upi perché anche per i piccoli impianti, quelli avviati con la Denuncia di inizio attività presso i Comuni (la Dia), si trovino idonee forme di tutela visto che oggi non c’è nessuna garanzia di fideiussione ai Comuni per attuare lo smaltimento. Una problematica, questa, per la quale intendiamo coinvolgere anche gli operatori delle rinnovabili. Lo smaltimento futuro dei pannelli – ha concluso la vice presidente - è un tema che deve interessare già da oggi chi investe nel fotovoltaico”.