FASANO (BR). In questi giorni ricorre la Giornata Mondiale dei malati di lebbra e l’Associazione “Amici del Fasancult” di Fasano, per oggi 31 gennaio, alle ore 18:30, presso il Centro Polifunzionale Teseo dell'IISS “G. Salvemini”, ha organizzato un incontro con Padre Vijaya Kumar Rayarala, Direttore del Centro Ashram & Rehabilitation, Swarga Dwar, in India, il quale parlerà della sua esperienza di vita, al fianco degli ammalati di lebbra.
Presenzierà Franco Colizzi, presidente nazionale dell’AIFO, l’organizzazione internazionale, nonché ONG e partner dell’Organizzazione Mondiale della Sanità , che si occupa di lebbra e degli ammalati di lebbra nel mondo.
Padre Vijaya porterà , oltre alla sua testimonianza personale, anche del materiale fotografico e video per meglio illustrare le condizioni in cui versano a Mumbay (ex Bombay) i sofferenti di lebbra, nonché per mostrare ciò che la sua organizzazione di volontariato fa per loro.
Introdurrà Bruno Marchi, neopresidente della Associazione “Amici del Fasancult” sorta dalla interazione tra utenti su un forum telematico cittadino, il “Fasancult”, appunto.
“Attualmente” spiega Marchi “le attività della associazione sono orientate alla organizzazione di eventi finalizzati al sostegno di altre attività di volontariato oppure alla diffusione della esperienza delle attività del volontariato nel mondo, come nel caso di Padre Vijaya e dell’AIFO, nonché alla divulgazione della cultura in generale”.
per quanto riguarda il Centro di Swarga, è diretto da padre Vijaya e promuove il Progetto “Bombay Sion” attraverso attività di assistenza alla popolazione più povera. Ancora oggi, laddove esiste, il preconcetto e lo stigma nei confronti degli ammalati di lebbra è un problema grave (emarginazione sociale, perdita del contatto con i familiari, perdita del posto di lavoro). Per questo, l’organizzazione di padre Vijaya sostiene e mette in campo attività di informazione della popolazione, riguardanti i sintomi precoci della malattia e le possibilità di cura, e gestisce programmi di sviluppo socio-economico. Oltre alle attività legate alla diagnosi e alla cura della lebbra, sono promosse azioni di educazione sanitaria per favorire la diagnosi precoce della malattia e prevenire le disabilità fisiche.
(Daniele Martini)
Presenzierà Franco Colizzi, presidente nazionale dell’AIFO, l’organizzazione internazionale, nonché ONG e partner dell’Organizzazione Mondiale della Sanità , che si occupa di lebbra e degli ammalati di lebbra nel mondo.
Padre Vijaya porterà , oltre alla sua testimonianza personale, anche del materiale fotografico e video per meglio illustrare le condizioni in cui versano a Mumbay (ex Bombay) i sofferenti di lebbra, nonché per mostrare ciò che la sua organizzazione di volontariato fa per loro.
Introdurrà Bruno Marchi, neopresidente della Associazione “Amici del Fasancult” sorta dalla interazione tra utenti su un forum telematico cittadino, il “Fasancult”, appunto.
“Attualmente” spiega Marchi “le attività della associazione sono orientate alla organizzazione di eventi finalizzati al sostegno di altre attività di volontariato oppure alla diffusione della esperienza delle attività del volontariato nel mondo, come nel caso di Padre Vijaya e dell’AIFO, nonché alla divulgazione della cultura in generale”.
per quanto riguarda il Centro di Swarga, è diretto da padre Vijaya e promuove il Progetto “Bombay Sion” attraverso attività di assistenza alla popolazione più povera. Ancora oggi, laddove esiste, il preconcetto e lo stigma nei confronti degli ammalati di lebbra è un problema grave (emarginazione sociale, perdita del contatto con i familiari, perdita del posto di lavoro). Per questo, l’organizzazione di padre Vijaya sostiene e mette in campo attività di informazione della popolazione, riguardanti i sintomi precoci della malattia e le possibilità di cura, e gestisce programmi di sviluppo socio-economico. Oltre alle attività legate alla diagnosi e alla cura della lebbra, sono promosse azioni di educazione sanitaria per favorire la diagnosi precoce della malattia e prevenire le disabilità fisiche.
(Daniele Martini)