di Vittorio Polito
“Pinocchio un viaggio fantastico”, di Anna Maria Della Penna, è il titolo di un volume pubblicato qualche anno fa, per la collana di Didattica e Manualistica “Femio” diretta da Francesco De Martino, per i tipi di Levante Editori di Bari (pagg. 350 € 15). Son trascorsi 130 anni dalla pubblicazione della prima edizione della favola di Pinocchio ed i giudizi della critica sono stati vari: dalla interpretazione marxista, a quella cattolica a quella anarchica.
Gli educatori sanno che la favola è lo strumento ideale per accedere alla realtà interiore del bambino. Bruno Bettelheim (1903-1990), uno tra i massimi esperti austriaci di psicologia infantile, sostiene che la favola svolge una funzione terapeutica per i ragazzi perché ne chiarisce la realtà interiore ed emotiva senza mai sminuirne le ansie, le paure e le difficoltà mentre suggerisce soluzioni ai conflitti interiori promuovendo, attraverso l’identificazione con il personaggio principale, la fiducia in se stessi e nel futuro.
L’autrice facendo proprie le tesi di Bettelheim ha scritto un bel libro, frutto della sua esperienza educativa e didattica, coinvolgendo 21 alunni in un progetto da essa programmato nell’ambito linguistico-espressivo-antropologico sviluppato in due anni scolastici consecutivi.
La scelta di Pinocchio non è stata a caso, perché il burattino di Collodi è avventura, quindi appassiona, entusiasma e conduce nel mondo della fantasia ed i ragazzi coinvolti hanno risposto pienamente alle aspettative dell’insegnante, forse per l’alto indice di gradimento che Pinocchio ha raggiunto negli ultimi tempi, forse per il film di Benigni o per il più recente recital dei Pooh.
Il libro nasce da un profondo afflato educativo, dal desiderio di salire, di comprendere la condizione umana, dalla gioia di vivere e di stupirsi, si presenta in una bella veste tipografica, molto illustrato, ma soprattutto è arricchito dalle pagine autografe degli alunni che hanno espresso le loro interpretazioni su alcuni importanti temi proposti nella lettura della favola (bugie, obbedienza, ecc.). Insomma, un libro veramente originale ed esclusivo che potrà essere di grande aiuto didattico agli insegnanti delle scuole elementari e di forte stimolo culturale per gli alunni.
Il testo si avvale del contributo di Francesco Bellino, del Dipartimento di Bioetica dell’Università di Bari che giudica l’iniziativa «L’esempio di una scuola che si rinnova nella continuità della tradizione e che trova il linguaggio giusto per parlare ai bambini del terzo millennio», e di Maria Grazia Foschino Barbaro del Servizio di Psicologia dell’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, mentre il disegno di copertina è stato realizzato dal piccolo Alessio S.
“Pinocchio un viaggio fantastico”, di Anna Maria Della Penna, è il titolo di un volume pubblicato qualche anno fa, per la collana di Didattica e Manualistica “Femio” diretta da Francesco De Martino, per i tipi di Levante Editori di Bari (pagg. 350 € 15). Son trascorsi 130 anni dalla pubblicazione della prima edizione della favola di Pinocchio ed i giudizi della critica sono stati vari: dalla interpretazione marxista, a quella cattolica a quella anarchica.
Gli educatori sanno che la favola è lo strumento ideale per accedere alla realtà interiore del bambino. Bruno Bettelheim (1903-1990), uno tra i massimi esperti austriaci di psicologia infantile, sostiene che la favola svolge una funzione terapeutica per i ragazzi perché ne chiarisce la realtà interiore ed emotiva senza mai sminuirne le ansie, le paure e le difficoltà mentre suggerisce soluzioni ai conflitti interiori promuovendo, attraverso l’identificazione con il personaggio principale, la fiducia in se stessi e nel futuro.
L’autrice facendo proprie le tesi di Bettelheim ha scritto un bel libro, frutto della sua esperienza educativa e didattica, coinvolgendo 21 alunni in un progetto da essa programmato nell’ambito linguistico-espressivo-antropologico sviluppato in due anni scolastici consecutivi.
La scelta di Pinocchio non è stata a caso, perché il burattino di Collodi è avventura, quindi appassiona, entusiasma e conduce nel mondo della fantasia ed i ragazzi coinvolti hanno risposto pienamente alle aspettative dell’insegnante, forse per l’alto indice di gradimento che Pinocchio ha raggiunto negli ultimi tempi, forse per il film di Benigni o per il più recente recital dei Pooh.
Il libro nasce da un profondo afflato educativo, dal desiderio di salire, di comprendere la condizione umana, dalla gioia di vivere e di stupirsi, si presenta in una bella veste tipografica, molto illustrato, ma soprattutto è arricchito dalle pagine autografe degli alunni che hanno espresso le loro interpretazioni su alcuni importanti temi proposti nella lettura della favola (bugie, obbedienza, ecc.). Insomma, un libro veramente originale ed esclusivo che potrà essere di grande aiuto didattico agli insegnanti delle scuole elementari e di forte stimolo culturale per gli alunni.
Il testo si avvale del contributo di Francesco Bellino, del Dipartimento di Bioetica dell’Università di Bari che giudica l’iniziativa «L’esempio di una scuola che si rinnova nella continuità della tradizione e che trova il linguaggio giusto per parlare ai bambini del terzo millennio», e di Maria Grazia Foschino Barbaro del Servizio di Psicologia dell’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, mentre il disegno di copertina è stato realizzato dal piccolo Alessio S.
Tags
Libri