Mafia: Lecce, sequestrati beni per 1,5 mln di euro a boss ucciso, c'è anche tigre

MONTERONI DI LECCE (LECCE). Beni per 1,5 milioni di euro riconducibili a Lucio Vetrugno, di 55 anni, di Monteroni di Lecce, condannato per aver fatto parte del clan mafioso dei fratelli Tornese e assassinato lo scorso 22 dicembre, sono stati sequestrati dalla Dia di Lecce. Tra i beni sequestrati, consistenti in due bar-discoteca, due sale giochi, due abitazioni, due masserie, quattro ettari di terreni e un allevamento di bestiame, c'e' anche una tigre che Vetrugno custodiva da 16 anni nella sua masseria, tanto che lo stesso negli ambienti malavitosi era soprannominato 'Lucio della tigre'.

IL PROVVEDIMENTO - Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Lecce, su richiesta del Procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta e notificato agli eredi di Vetrugno, arriva al termine delle indagini patrimoniali svolte dalla Sezione Operativa di Lecce, che hanno accertato una sproporzione tra gli esigui redditi dichiarati da Vetrugno e l'ingente patrimonio riconducibile all'uomo.
Fra i beni sequestrati non solo due bar-discoteca, due sale giochi, due abitazioni, due masserie, quattro ettari di terreni e 300 capi di bestiame, ma anche una tigre: proprio l'insolito animale, tenuto da ben sedici anni in una delle masserie appartenute a Vetrugno, aveva fruttato all'uomo, negli ambienti criminali il soprannome di "Lucio della tigre".

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