Notte di capodanno all'insegna della sballo in piazza Libertà a Bari
di Nicola Zuccaro
Al termine del week-end di capodanno è già tempo di bilanci. Oltre ai bollettini di morte sulle strade italiane e di guerra per chi ha perso la vita o l'uso degli arti nell'uso di materiale pirotecnico è giusto anche dover tracciare quanto è avvenuto nella prima notte di baldoria dell'anno.
L'evento monitorato dalla nostra testata giornalistica è stato il capodanno in piazza della Libertà in Bari comunemente nota come Piazza Prefettura. Il bilancio, spiace scriverlo, è davvero sconsolante.
Una piazza completamente consacrata al dio Bacco tanto da rilevare un considerevole numero di giovani brilli al punto inondare di residui organici il colonnato dell'antistante Teatro Piccinni.
Svenimenti di giovani donne tanto da obbligare a più riprese e faticosamente l'intervento rianimativo del 118. Qualche spintone da parte di extracomunitari ai danni di un pubblico più presente a se stesso e lontano dalle lunghe ed ininterrotte bevute tanto evidenziare l'inerzia dei carabinieri che in assetto di guerriglia nulla facevano per impedire il peggio. Diverso il comportamento della polizia di Stato che all'incrocio di corso Vittorio Emanuele con via Andrea da Bari interveniva in assetto di guerriglia per fermare dei facinorosi che si stavano dando alla fuga per aver commesso molto probabilmente qualche atto teppistico. Sono osservazioni che se lette faranno male all'amministrazione comunale organizzatrice dell'evento "Capodanno in Piazza" ma la cronaca relativa alla prima notte del 2011 in uno dei luoghi per eccellenza del passeggio cittadino ha riservato questo triste e orrendo spettacolo meritevole di una nota sociologica. Ovvero quella di una società in cui predomina la cultura dello sballo che pur trovando il suo punto più alto nella notte di capodanno conferma la tendenza all'eccesso. A quell'eccesso che contrasta con la cultura di una vita sobria che fortunatamente trova ancora dei proseliti in quanti sia a piedi che in auto rincasavano mestamente tra le 3 e le 4 del mattino. Segno che c'è ancora chi capisce che dopo una notte c'è un giorno da santificare. Questo giorno è il 1 gennaio, il primo giorno di un anno nuovo di vita e di salute.
Al termine del week-end di capodanno è già tempo di bilanci. Oltre ai bollettini di morte sulle strade italiane e di guerra per chi ha perso la vita o l'uso degli arti nell'uso di materiale pirotecnico è giusto anche dover tracciare quanto è avvenuto nella prima notte di baldoria dell'anno.
L'evento monitorato dalla nostra testata giornalistica è stato il capodanno in piazza della Libertà in Bari comunemente nota come Piazza Prefettura. Il bilancio, spiace scriverlo, è davvero sconsolante.
Una piazza completamente consacrata al dio Bacco tanto da rilevare un considerevole numero di giovani brilli al punto inondare di residui organici il colonnato dell'antistante Teatro Piccinni.
Svenimenti di giovani donne tanto da obbligare a più riprese e faticosamente l'intervento rianimativo del 118. Qualche spintone da parte di extracomunitari ai danni di un pubblico più presente a se stesso e lontano dalle lunghe ed ininterrotte bevute tanto evidenziare l'inerzia dei carabinieri che in assetto di guerriglia nulla facevano per impedire il peggio. Diverso il comportamento della polizia di Stato che all'incrocio di corso Vittorio Emanuele con via Andrea da Bari interveniva in assetto di guerriglia per fermare dei facinorosi che si stavano dando alla fuga per aver commesso molto probabilmente qualche atto teppistico. Sono osservazioni che se lette faranno male all'amministrazione comunale organizzatrice dell'evento "Capodanno in Piazza" ma la cronaca relativa alla prima notte del 2011 in uno dei luoghi per eccellenza del passeggio cittadino ha riservato questo triste e orrendo spettacolo meritevole di una nota sociologica. Ovvero quella di una società in cui predomina la cultura dello sballo che pur trovando il suo punto più alto nella notte di capodanno conferma la tendenza all'eccesso. A quell'eccesso che contrasta con la cultura di una vita sobria che fortunatamente trova ancora dei proseliti in quanti sia a piedi che in auto rincasavano mestamente tra le 3 e le 4 del mattino. Segno che c'è ancora chi capisce che dopo una notte c'è un giorno da santificare. Questo giorno è il 1 gennaio, il primo giorno di un anno nuovo di vita e di salute.
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