100 anni morte Mahler: Fondazione Petruzzelli lo ricorda con 2 spettacoli
di Maria Teresa Lattarulo
La Fondazione Petruzzelli ricorderà i cento anni dalla morte di Mahler con due spettacoli successivi: il primo, il 18 gennaio, sarà un concerto, diretto dal maestro Boris Brott, nel quale sarà eseguita la prima sinfonia di Mahler, “Titano”; il secondo, il 19 gennaio, sarà lo spettacolo: “Il tempo di Gustav Mahler”, di Massimiliano Finazzer Flory. Quest’ultima rappresentazione, che vede la partecipazione del musicologo Quirino Principe e di Gilda Gelati, prima ballerina del corpo di ballo della Scala, ripercorre la vita del musicista attraverso la lettura dei suoi scritti e delle sue lettere accompagnata dalla “colonna sonora” delle sue sinfonie e dei suoi lieder.
Mahler si definiva tre volte straniero: in Austria era boemo, in Germania austriaco e nel mondo ebreo. Dalla religione ebraica si convertì però al Cristianesimo per l’idea dell’esistenza di una vita dopo la morte che lo caratterizza: la bellezza della natura non avrebbe senso, secondo questo autore, se fosse condannata al disfacimento; ed è proprio la natura il tema dominante della prima sinfonia. Le fanfare di cacciatori e il canto del cuculo nel primo movimento rimandano ad un bosco incantato nel quale si terrà, in un successivo movimento, il parodistico funerale di un cacciatore accompagnato dagli animali del bosco sulle note in minore di Fra’ Martino. Questa citazione è una caratteristica dell’autore che amava inserire nelle sue sinfonie canti popolari, citazioni da altre opere, lieder, suoni “nuovi” ed eclettici desunti dalla realtà quotidiana, come i campanelli di una slitta o il famoso battere di un martello nella sesta sinfonia.
La musica di Mahler segna il passaggio dalla musica romantica ottocentesca alla musica contemporanea. “Il mio tempo verrà”, diceva Mahler riferendosi al suo essere inattuale rispetto alla moda del tempo, a differenza di artisti come Strauss: tale situazione si è rovesciata, secondo la sua stessa profezia, dal momento che oggi è Mahler l’autore più attuale che, nella sua musica, ha prefigurato i drammi del Novecento e la crisi della contemporaneità.
La Fondazione Petruzzelli ricorderà i cento anni dalla morte di Mahler con due spettacoli successivi: il primo, il 18 gennaio, sarà un concerto, diretto dal maestro Boris Brott, nel quale sarà eseguita la prima sinfonia di Mahler, “Titano”; il secondo, il 19 gennaio, sarà lo spettacolo: “Il tempo di Gustav Mahler”, di Massimiliano Finazzer Flory. Quest’ultima rappresentazione, che vede la partecipazione del musicologo Quirino Principe e di Gilda Gelati, prima ballerina del corpo di ballo della Scala, ripercorre la vita del musicista attraverso la lettura dei suoi scritti e delle sue lettere accompagnata dalla “colonna sonora” delle sue sinfonie e dei suoi lieder.
Mahler si definiva tre volte straniero: in Austria era boemo, in Germania austriaco e nel mondo ebreo. Dalla religione ebraica si convertì però al Cristianesimo per l’idea dell’esistenza di una vita dopo la morte che lo caratterizza: la bellezza della natura non avrebbe senso, secondo questo autore, se fosse condannata al disfacimento; ed è proprio la natura il tema dominante della prima sinfonia. Le fanfare di cacciatori e il canto del cuculo nel primo movimento rimandano ad un bosco incantato nel quale si terrà, in un successivo movimento, il parodistico funerale di un cacciatore accompagnato dagli animali del bosco sulle note in minore di Fra’ Martino. Questa citazione è una caratteristica dell’autore che amava inserire nelle sue sinfonie canti popolari, citazioni da altre opere, lieder, suoni “nuovi” ed eclettici desunti dalla realtà quotidiana, come i campanelli di una slitta o il famoso battere di un martello nella sesta sinfonia.
La musica di Mahler segna il passaggio dalla musica romantica ottocentesca alla musica contemporanea. “Il mio tempo verrà”, diceva Mahler riferendosi al suo essere inattuale rispetto alla moda del tempo, a differenza di artisti come Strauss: tale situazione si è rovesciata, secondo la sua stessa profezia, dal momento che oggi è Mahler l’autore più attuale che, nella sua musica, ha prefigurato i drammi del Novecento e la crisi della contemporaneità.