Rientro sanitario, via libera del Consiglio pugliese. Previsti tagli di 2200 posti letto
BARI. La Terza e la Prima commissione, in seduta congiunta, hanno approvato a maggioranza, con l’astensione dell’Udc, il disegno di legge “Approvazione Piano di Rientro Regione Puglia 2010-2012”. Rocco Palese, capogruppo del Pdl, ha spiegato così il voto contrario dell’opposizione di centrodestra: “Pur nell’impegno a contribuire con la massima responsabilità ed escludendo qualsiasi tipo di ostruzionismo, suddividerei la questione in due aspetti: c’è un problema di rispetto di adempimenti e l’aspetto politico della questione. Voteremo contro questo Piano perché, pur avendolo sollecitato da molto tempo, noi lo avremmo presentato in maniera diversa con severi controlli della spesa, con un’attenzione particolare allo splafonamento della spesa farmaceutica, con l’attenta analisi degli acquisti di beni e servizi ingiustificati. Ci aspettavamo un nuovo modello organizzativo a recepimento delle iniziative legislative inerenti la programmazione sanitaria”.
Con diversi toni, anche il centrosinistra ha posto l’accento sull’importanza della programmazione. Per il consigliere PD Pino Romano, infatti, “l’obiettivo è quello di darsi una governance perché non credo ci sia una specificità pugliese nei confronti del Piano di Rientro”.
Più ottimista il capogruppo consiliare Udc, Salvatore Negro: “E’ vero che il territorio soffre per questo Piano di Rientro e ho pensato anch’io che questa ingerenza del Governo nazionale fosse un’esagerata invasione di campo però forse, questo momento può essere un’opportunità per rimodulare la spesa sanitaria”.
A conclusione, il consigliere regionale PdL-Fli Giammarco Surico ha sottolineato l’esigenza che la discussione sul piano di Rientro fosse affrontata in contemporanea con la discussione del Regolamento. “Il Piano di Rientro, infatti, è un atto dovuto - ha spiegato Surico - ma questo Consiglio doveva anche pronunciarsi in maniera forte e chiara sul riordino ospedaliero. La mancata discussione in contemporanea dei due provvedimenti, porta ad un dialogo schizofrenico. Il Piano di Rientro rimane un provvedimento tecnico-ragionieristico”.
IL DOCUMENTO - Il documento è il frutto di negoziati ormai noti della Regione Puglia con il Governo nazionale che hanno portato all’accordo sui tagli di 2200 posti letto e la riconversione di 19 ospedali pugliesi.
Fiore ha ribadito nella sua relazione d'apertura che alcune parti del Piano sono già in vigore: il blocco del turn over del personale sanitario e il ticket di 1 euro sulle ricette.
Gli accorgimenti previsti dal Piano consentiranno alla Regione Puglia di ridurre la spesa e acquisire maggiori entrate, per intraprendere un cammino virtuoso che da una parte garantisca lo sblocco dei 500 milioni del riparto del Fondo sanitario nazionale e dall’altra di porre in essere una serie di attività di monotiraggio per avere sempre, in tempo reale, le condizioni di salute del sistema sanitario pugliese.
MONITORAGGIO ONLINE - In particolare sulle questioni dei controlli sarà attivo costantemente un monitoraggio on line attraverso due cabine di regia una che registra le uscite necessarie nel settore e l’altra, la spesa in conto capitale. Oltre al monitoraggio di tutto il personale delle Asl.
SI' A RSA - Fiore ha annunciato, inoltre, un emendamento con il quale si potranno rendere più snelle le riconversioni degli ospedali. La procedura per la costituzione de una Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) per esempio, nella norma prevede tempi che si aggirano intono ai sei mesi, con una conversione più veloce che da per acquiti una serie di qualità richieste per legge, può compiere il suo percorso anche in un mese.
Con diversi toni, anche il centrosinistra ha posto l’accento sull’importanza della programmazione. Per il consigliere PD Pino Romano, infatti, “l’obiettivo è quello di darsi una governance perché non credo ci sia una specificità pugliese nei confronti del Piano di Rientro”.
Più ottimista il capogruppo consiliare Udc, Salvatore Negro: “E’ vero che il territorio soffre per questo Piano di Rientro e ho pensato anch’io che questa ingerenza del Governo nazionale fosse un’esagerata invasione di campo però forse, questo momento può essere un’opportunità per rimodulare la spesa sanitaria”.
A conclusione, il consigliere regionale PdL-Fli Giammarco Surico ha sottolineato l’esigenza che la discussione sul piano di Rientro fosse affrontata in contemporanea con la discussione del Regolamento. “Il Piano di Rientro, infatti, è un atto dovuto - ha spiegato Surico - ma questo Consiglio doveva anche pronunciarsi in maniera forte e chiara sul riordino ospedaliero. La mancata discussione in contemporanea dei due provvedimenti, porta ad un dialogo schizofrenico. Il Piano di Rientro rimane un provvedimento tecnico-ragionieristico”.
IL DOCUMENTO - Il documento è il frutto di negoziati ormai noti della Regione Puglia con il Governo nazionale che hanno portato all’accordo sui tagli di 2200 posti letto e la riconversione di 19 ospedali pugliesi.
Fiore ha ribadito nella sua relazione d'apertura che alcune parti del Piano sono già in vigore: il blocco del turn over del personale sanitario e il ticket di 1 euro sulle ricette.
Gli accorgimenti previsti dal Piano consentiranno alla Regione Puglia di ridurre la spesa e acquisire maggiori entrate, per intraprendere un cammino virtuoso che da una parte garantisca lo sblocco dei 500 milioni del riparto del Fondo sanitario nazionale e dall’altra di porre in essere una serie di attività di monotiraggio per avere sempre, in tempo reale, le condizioni di salute del sistema sanitario pugliese.
MONITORAGGIO ONLINE - In particolare sulle questioni dei controlli sarà attivo costantemente un monitoraggio on line attraverso due cabine di regia una che registra le uscite necessarie nel settore e l’altra, la spesa in conto capitale. Oltre al monitoraggio di tutto il personale delle Asl.
SI' A RSA - Fiore ha annunciato, inoltre, un emendamento con il quale si potranno rendere più snelle le riconversioni degli ospedali. La procedura per la costituzione de una Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) per esempio, nella norma prevede tempi che si aggirano intono ai sei mesi, con una conversione più veloce che da per acquiti una serie di qualità richieste per legge, può compiere il suo percorso anche in un mese.