TARANTO. La sezione di Lecce del Tar di Puglia ha disposto l'immediata riapertura della discarica Vergine, che ricade nell'isola amministrativa di Taranto, annullando il provvedimento della Regione Puglia del 20 gennaio scorso che diffidava la societa' Vergine al ripristino delle regolari condizioni di esercizio, congelava l'Autorizzazione Integrata Ambientale e sospendeva l'attivita' della discarica per dieci giorni, ai fini della tutela dell'ambiente e della salute. La discarica accoglie anche rifiuti provenienti dalla Campania.
NICASTRO: REGIONE RISPETTA SENTENZE DEI GIUDICI - “La Regione rispetta, da sempre, tutte le sentenze pronunciate dai giudici della Repubblica. Rispetterà anche questa decisione – che sentenza non è, ma semplice ordinanza - emessa in assenza di contraddittorio con i legali della Regione Puglia". Lo sostiene l'assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro. "Si tratta - secondo Nicastro - di una procedura assolutamente corretta e consentita dalle norme che regolano il procedimento dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale".
"Tuttavia, - aggiunge - quando il giudizio cautelare è suscettibile di riverberare conseguenze pregiudizievoli per il diritto alla salute dei cittadini, come nel caso di specie, l’impossibilità per l’autorità che ha adottato il provvedimento impugnato di argomentare in contraddittorio dinanzi ai giudici, crea una “consentita” ma “inevitabile” frattura rispetto a quella tra le parti che potrà argomentare in piena solitudine. La diffida ed il provvedimento di sospensione dell’esercizio dell’attività della discarica “Vergine” in agro di Lizzano, sono frutto di violazioni accertate da organismi tecnici di elevatissimo profilo professionale: dirigenti del Dipartimento provinciale dell’ARPA Puglia di Taranto ed ufficiali di polizia giudiziaria del Corpo di Polizia provinciale di Taranto".
NICASTRO: REGIONE RISPETTA SENTENZE DEI GIUDICI - “La Regione rispetta, da sempre, tutte le sentenze pronunciate dai giudici della Repubblica. Rispetterà anche questa decisione – che sentenza non è, ma semplice ordinanza - emessa in assenza di contraddittorio con i legali della Regione Puglia". Lo sostiene l'assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro. "Si tratta - secondo Nicastro - di una procedura assolutamente corretta e consentita dalle norme che regolano il procedimento dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale".
"Tuttavia, - aggiunge - quando il giudizio cautelare è suscettibile di riverberare conseguenze pregiudizievoli per il diritto alla salute dei cittadini, come nel caso di specie, l’impossibilità per l’autorità che ha adottato il provvedimento impugnato di argomentare in contraddittorio dinanzi ai giudici, crea una “consentita” ma “inevitabile” frattura rispetto a quella tra le parti che potrà argomentare in piena solitudine. La diffida ed il provvedimento di sospensione dell’esercizio dell’attività della discarica “Vergine” in agro di Lizzano, sono frutto di violazioni accertate da organismi tecnici di elevatissimo profilo professionale: dirigenti del Dipartimento provinciale dell’ARPA Puglia di Taranto ed ufficiali di polizia giudiziaria del Corpo di Polizia provinciale di Taranto".