Sarah: Sabrina resta in carcere, lettere non hanno importanza per Procura

TARANTO. La Procura di Taranto dice no al ritorno in libertà per Sabrina Misseri. La ragazza avetranese, infatti, resterà in carcere per l'omicidio di Sarah Scazzi. Il tribunale di Taranto ha rigettato il ricorso presentato dai difensori dell'indagata contro l'ordinanza con la quale, il 22 dicembre scorso, il gip Martino Rosati aveva respinto l'istanza di scarcerazione presentata in favore della 22enne di Avetrana (Taranto).
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LETTERE DI NESSUNA IMPORTANZA PER I GIUDICI - Le lettere nelle quali il padre Michele Misseri l'avrebbe scagionata non hanno avuto nessuna importanza per i giudici. Per loro, quello che conta è l'incidente probatorio.
"Il nostro punto di riferimento restano le dichiarazioni di Michele Misseri nell'incidente probatorio del 19 novembre. Nel frattempo stiamo raccogliendo una montagna di materiale che valuteremo con massima attenzione", ha detto il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, in relazione alle lettere scritte da Michele Misseri alle figlie Sabrina e Valentina alla vigilia di Natale. Nella lettera a Sabrina, l'agricoltore si scusava scrivendo di averla accusata ingiustamente dell'omicidio della cugina Sarah Scazzi perchè altrimenti avrebbero potuto arrestare la moglie e il fratello Carmine. Le lettere sono state consegnate ieri ai magistrati della Procura.

"CONTINUA PRESSIONE PSICOLOGICA DEI FAMIGLIARI" - Su Michele Misseri ''traspare una continua pressione psicologica esercitata dai famigliari per modificare il racconto'' relativo al delitto. Lo scrivono i giudici del tribunale di Taranto rigettando il ricorso presentato dai difensori di Sabrina per far scarcerare l'indagata. Nei confronti di Sabrina Misseri - secondo i giudici - sussistono le esigenze cautelari poiche' c'e' una ''mistificazione della realta' posta in essere da Sabrina e da alcuni famigliari''.