Smau Bari, protagonista il cloud computing di Daisy-Net

BARI. Si chiama cloud computing, è il fenomeno che marca il decennio nell’Information Tecnology a livello mondiale, e permette alle aziende innovazioni rapide e grandi abbattimenti di costi. Dunque, maggior competitività. Anche per le piccole e medie imprese. In questo campo, la Puglia vanta esperienze d’eccellenza grazie a Daisy-Net, il Centro di competenze pugliese per l’Ict (Information and Communication Tecnology), tra i pionieri in Italia in questo settore. Esperienze che saranno protagoniste anche allo Smau di Bari, con un workshop in Fiera del Levante giovedì 10 febbraio (Pad. 9, Sala 4, dalle 10 alle 10.50), in cui il presidente di Daisy-Net, il docente universitario Giuseppe Visaggio, ne illustrerà le applicazioni adottate in Puglia con l’Ateneo di Bari.
Nello stesso padiglione 9, nella due giorni dello Smau – il 9 e 10 febbraio – Daisy sarà anche presente con un suo stand, dove ospiterà iniziative delle 46 aziende pugliesi che, assieme a tutte le Università pubbliche della regione, costituiscono la sua compagine sociale. Aziende di varie dimensioni, appartenenti ai settori dell’offerta ma anche della domanda di Ict, a cui sono destinate soluzioni e nuovi modelli di business legati all’innovazione tecnologica. In due parole: trasferimento tecnologico, soprattutto per le piccole e medie imprese, per rafforzarne la competitività.
Ma come funziona il cloud? “Daisy-Net e alcuni suoi soci – spiega Visaggio - hanno costituito un contratto di rete denominato ‘Cloud Service Factory’, incentrato sul cloud come volano per un rapido trasferimento tecnologico. In pratica il progetto aiuta le piccole e medie imprese a innovarsi velocemente senza fare investimenti ma sostenendo costi compatibili con i propri bilanci. Il tutto si basa sull’erogazione dell’infrastruttura, della piattaforma e, soprattutto, del software come servizio. In particolare, piattaforme e software consentono alle imprese utenti di utilizzare tecnologie molto sofisticate senza avere l’onere delle competenze per la produzione, la manutenzione e la gestione”.
Il cloud è già sperimentato anche dall’Università di Bari in tre progetti di ricerca. Il primo è la gestione del mercato ittico di Manfredonia (utilizzato dai pescherecci per piazzare il pescato in tempo reale sul mercato ai prezzi più vantaggiosi). Il secondo è il monitoraggio della filiera di produzione e di vendita di prodotti agroalimentari, dal terreno coltivato alla tavola (le imprese utilizzatrici sono quelle agricole, della vendita e della ristorazione). Il terzo è la fornitura di piattaforme didattiche agli studenti dei laboratori del Dipartimento di Informatica, in modo che i docenti possano utilizzare nei loro corsi piattaforme innovative e diversificate senza dover cambiare le infrastrutture disponibili nei laboratori.

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