Strage di San Valentino, arrestato pregiudicato clan Diomede
BARI. Un pregiudicato barese, Nicola Diomede, 43 anni, e' stato arrestato dalla polizia in esecuzione di un'ordine di carcerazione perche' condannato dalla Corte d'Appello di Bari a 28 anni di reclusione per la strage di San Valentino avvenuta il 14 febbraio del 2000. L'agguato avvenne nel rione San Girolamo e morirono due contrabbandieri del clan Strisciuglio e altri tre rimasero feriti. Nicola Diomede e suo zio Giuseppe Diomede, in primo grado erano stati condannati all'ergastolo perche' ritenuti i mandanti dell'agguato che fu materialmente eseguito da altri tre uomini.
KILLER - Ai killer materiali, Nicola e Giuseppe Diomede, agli inizi del 2000, avrebbero dato l'ordine di uccidere Franco Striscuglio e i suoi uomini. Sono stati proprio i quattro esecutori a "condannare" i propri boss: le loro dichiarazioni hanno permesso agli inquirenti di risalire ai mandati della strage e alle dinamiche all'interno della criminalita' organizzata in quegli anni. Nicola Diomede, 43 anni, considerato, appunto, il mandante di quella mattanza dovra' scontare 28 anni. Suo zio Giuseppe Diomede, detto "Pinuccio il cantante", per lo stesso reato sta scontando 30 anni di carcere a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d'Assise d'Appello (entrambi furono condannati in primo grado, il 19 novembre del 2007, all'ergastolo).
L'ESPANSIONISMO DEI DIOMEDE - Il tentativo di espansione dei Diomede, da Carrassi e San Paolo verso San Girolamo, dove operava e opera ancora il clan Striscuglio, avrebbe innescato una guerra sanguinosa per il controllo del territorio: sulle coste del quartiere avvenivano sbarchi significativi di sigarette dicontrabbando. Non solo: erano anni (Ottanta-Novanta) durante i quali la zona a Nord di Bari si prestava - proprio perche' periferica e non ancora completamente interessata dai piani di riqualificazione urbanistica che, invece, furono avviati qualche anno piu' tardi - anche ad altri traffici illeciti, in modo particolare quelli di sostanze stupefacenti. Controllare San Girolamo era, percio', di vitale importanza per i clan piu' importanti operanti all'epoca a Bari. La strage di San Valentino segno' il culmine di quella guerra di mala,anni dalla pistola facile a Bari: il clan Striscuglio, infatti, poche ore dopo l'agguato di San Valentino rispose a Carbonara uccidendo il nipote di Giuseppe Diomede, Angelo Caricola.
KILLER - Ai killer materiali, Nicola e Giuseppe Diomede, agli inizi del 2000, avrebbero dato l'ordine di uccidere Franco Striscuglio e i suoi uomini. Sono stati proprio i quattro esecutori a "condannare" i propri boss: le loro dichiarazioni hanno permesso agli inquirenti di risalire ai mandati della strage e alle dinamiche all'interno della criminalita' organizzata in quegli anni. Nicola Diomede, 43 anni, considerato, appunto, il mandante di quella mattanza dovra' scontare 28 anni. Suo zio Giuseppe Diomede, detto "Pinuccio il cantante", per lo stesso reato sta scontando 30 anni di carcere a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d'Assise d'Appello (entrambi furono condannati in primo grado, il 19 novembre del 2007, all'ergastolo).
L'ESPANSIONISMO DEI DIOMEDE - Il tentativo di espansione dei Diomede, da Carrassi e San Paolo verso San Girolamo, dove operava e opera ancora il clan Striscuglio, avrebbe innescato una guerra sanguinosa per il controllo del territorio: sulle coste del quartiere avvenivano sbarchi significativi di sigarette dicontrabbando. Non solo: erano anni (Ottanta-Novanta) durante i quali la zona a Nord di Bari si prestava - proprio perche' periferica e non ancora completamente interessata dai piani di riqualificazione urbanistica che, invece, furono avviati qualche anno piu' tardi - anche ad altri traffici illeciti, in modo particolare quelli di sostanze stupefacenti. Controllare San Girolamo era, percio', di vitale importanza per i clan piu' importanti operanti all'epoca a Bari. La strage di San Valentino segno' il culmine di quella guerra di mala,anni dalla pistola facile a Bari: il clan Striscuglio, infatti, poche ore dopo l'agguato di San Valentino rispose a Carbonara uccidendo il nipote di Giuseppe Diomede, Angelo Caricola.