"Violentata e uccisa". La tragica fine di Yara per il sensitivo Allocchi

ROMA. Violentata e uccisa il giorno stesso della sparizione, quel 26 novembre scorso in cui si era recata in modo del tutto imprevisto in palestra per portare uno stereo. Sarebbe questa la tragica fine fatta da Yara Gambirasio, la ginnasta tredicenne scomparsa oltre un mese fa, per il sensitivo di Civitavecchia Mario Allocchi. Per il sensitivo, che continua a difendere da tempo la sua tesi, Yara sarebbe stata violentata e uccisa il giorno stesso della sparizione, quel 26 novembre scorso in cui la ragazzina si era recata in modo del tutto imprevisto in palestra per portare uno stereo e non ha mai più fatto ritorno a casa.

IL MANIACO - Il sensitivo aveva inizialmente parlato di un uomo di mezza età, non facente parte della famiglia, ma che avrebbe avuto in passato attriti con la madre di Yara. L'uomo, secondo il sensitivo, sarebbe stato letteralmente ossessionato dalla piccola ginnasta, a tal punto da commettere l’atroce gesto. Mario Allocchi collabora spesso con la polizia, ed avrebbe fornito indicazioni su numerosi casi, come ad esempio quello di Barbara Corvi, la giovane mamma scomparsa da Amelia o quello di Sarah Scazzi. Riguardo al caso di Yara, il sensitivo di Civitavecchia ha a più riprese dichiarato che la chiave del mistero era nella palestra, luogo in cui Yara era entrata in contatto con una persona disturbata.

L'SMS - Secondo Allocchi una possibile spiegazione starebbe proprio nell’sms di cui si è già più volte parlato, in cui Yara avrebbe ricordato ad una amica l’orario a cui si sarebbero dovute presentare la domenica successiva per una gara di ginnastica, prima che il cellulare risultasse definitivamente irraggiungibile.

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