di Roberta Calò
"Non sono né un pazzo né un mitomane. Voglio solo darle una mano a far tornare a casa questa bambina”. “Anche se non mi credete cosa vi costa cercare?". Si conclude così l'ennesima lettera anonima sul caso Yara Gambirasio. Il destinatario a quanto pare è la redazione di www.bergamonews.it che in data 22 gennaio ha ricevuto un'epistola da una persona che si definisce un "pregiudicato" arrestato dalla squadra mobile e che si presenta come "soggetto a rischio che non sopporta gli schifosi che fanno male ai ragazzini".
Si tratta di un messaggio lungo una quarantina di righe in cui il mittente confonde palesemente Brembate di Sopra con Mapello, in quanto dichiara di cercare la minore nel "cantiere del nuovo supermercato" dove il fiuto dei cani ha segnalato qualcosa in passato; l'uomo suggerisce anche particolari tragici su come proseguire nelle ricerche.
Il mittente non si espone in prima linea, ma conferma di voler "dare una mano ai carabinieri nel caso in cui Yara venisse ritrovata"; mette in risalto all'attenzione del comandante dei carabinieri, peraltro, le generalità di un investigatore privato che si sentirebbe "ostacolato" nel procedere con le sue indagini.
L'uomo inoltre dichiara di essere in possesso di rivelazioni che potrebbero risolvere il caso di Pietro Camedda, il militare scomparso nel nulla dalla caserma Passalacqua di Novara nell'estate del 1984.
Si resta dunque in attesa di un'altra verifica da parte delle forze dell'ordine; quello che ci si augura è che non si tratti un' ulteriore bufala che potrebbe accendere false speranze nei cuori di chi prega ogni giorno affinchè la piccola Yara torni a casa sana e salva.
"Non sono né un pazzo né un mitomane. Voglio solo darle una mano a far tornare a casa questa bambina”. “Anche se non mi credete cosa vi costa cercare?". Si conclude così l'ennesima lettera anonima sul caso Yara Gambirasio. Il destinatario a quanto pare è la redazione di www.bergamonews.it che in data 22 gennaio ha ricevuto un'epistola da una persona che si definisce un "pregiudicato" arrestato dalla squadra mobile e che si presenta come "soggetto a rischio che non sopporta gli schifosi che fanno male ai ragazzini".
Si tratta di un messaggio lungo una quarantina di righe in cui il mittente confonde palesemente Brembate di Sopra con Mapello, in quanto dichiara di cercare la minore nel "cantiere del nuovo supermercato" dove il fiuto dei cani ha segnalato qualcosa in passato; l'uomo suggerisce anche particolari tragici su come proseguire nelle ricerche.
Il mittente non si espone in prima linea, ma conferma di voler "dare una mano ai carabinieri nel caso in cui Yara venisse ritrovata"; mette in risalto all'attenzione del comandante dei carabinieri, peraltro, le generalità di un investigatore privato che si sentirebbe "ostacolato" nel procedere con le sue indagini.
L'uomo inoltre dichiara di essere in possesso di rivelazioni che potrebbero risolvere il caso di Pietro Camedda, il militare scomparso nel nulla dalla caserma Passalacqua di Novara nell'estate del 1984.
Si resta dunque in attesa di un'altra verifica da parte delle forze dell'ordine; quello che ci si augura è che non si tratti un' ulteriore bufala che potrebbe accendere false speranze nei cuori di chi prega ogni giorno affinchè la piccola Yara torni a casa sana e salva.
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