150° Unità d'Italia: Uil, non si conceda la festività, Lega e imprenditori ridiano 12 mld a Stato

BARI. “Dinanzi alle catastrofiche previsioni fornite da parte dell’imprenditoria italiana e della Lega, secondo cui concedere come festivo il giorno 17 marzo, 150° anniversario dell’Unità d’Italia, comporterebbe una perdita netta di 4 miliardi di euro, invitiamo la presidentessa di Confindustria Marcegaglia e gli esponenti della Lega a studiare attentamente il calendario lavorativo dell’anno 2011". Sono questi i toni dell'accesa polemica che il segretario Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, indirizza al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
"Com’è noto, evidentemente non a tutti, - prosegue polemizzando Pugliese - l’1 gennaio, il 25 aprile, l’1 maggio ed il 25 dicembre, tutti giorni tradizionalmente colorati di ‘rosso’, hanno coinciso o coincideranno con giornate già festive. Va da sé che i cittadini italiani lavoreranno 4 giorni in più rispetto al 2010. Ma poco male. Confidiamo infatti nella coerenza degli imprenditori italiani e dei rappresentanti della Lega affinché provvedano a restituire alle casse dello Stato Italiano 12 miliardi di euro, ovvero il saldo di tre giornate lavorative in più guadagnate dagli ‘scherzi’ del calendario. In caso contrario, nostro malgrado, - conclude il segretario Uil - saremo costretti a festeggiare l’Unità d’Italia”.
Intanto Vincenzo Fiorentino, segretario nazionale e regionale Uil Dirigenti Scolastici, taglia corto sulla querelle che ha investito nelle ultime settimane il mondo della scuola italiana. “Come UIL Scuola - afferma - rimaniamo assolutamente indifferenti alle polemiche riguardanti la possibile chiusura degli istituti il giorno 17 marzo, 150° anniversario dell’Unità d’Italia”.
“Il 17 marzo – continua Fiorentino – si celebrerà una ricorrenza che va ben oltre la festività lavorativa in sé, un momento di unità nazionale, nel ricordo di una fase storica che ha rappresentato una svolta fondamentale per il nostro Paese. Ebbene, il nostro ruolo è quello di educatori, ragion per cui, anche nel caso in cui il calendario non dovesse subire variazioni, nostro compito e nostra preoccupazione sarà comunque quella di informare gli studenti sull’importanza dell’occasione e sulla rilevanza storica della stessa. Di certo c’è che il Ministero e la classe politica tutta non stanno certo fornendo un esempio di correttezza, serietà e coerenza di comportamenti”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto