Bari, tentata estorsione a senegalese: 2 arrestati

BARI. Un nuovo tentativo di estorsione nei confronti di immigrati nel capoluogo pugliese. Hanno preteso 700 euro da un ambulante senegalese come rimborso spese per un prestito di 10mila euro che avrebbero richiesto ad una finanziaria inesistente a favore dello straniero. La vicenda e' accaduta a Bari dove i carabinieri della Compagnia Centro hanno arrestato per tentata estorsione in concorso, due uomini di 23 e 26 anni, gia' noti alle forze dell'ordine. Tutto e' iniziato a gennaio, quando il senegalese e' stato avvicinato dai due mentre si trovava in piazza Umberto con la sua bancarella.

IL RAGGIRO - Con una serie di raggiri, gli ha proposto di procurargli una busta paga a suo nome con la quale avrebbero richiesto un prestito di 10mila euro ad una fantomatica finanziaria. Dopo l'erogazione del prestito l'immigrato avrebbe dovuto consegnare loro meta' del denaro. Il giorno successivo, quando i due si sono presentati per mostrargli i documenti stilati, l'extracomunitario ha riferito di non avere piu' bisogno del denaro e, quindi, ha chiesto di annullare tutto.
A quel punto i due avrebbero detto al senegalese che avrebbe dovuto ugualmente pagare 700 euro, a fronte di spese, a loro dire, sostenute. Sabato sera, la coppia e' tornata alla carica, rintracciando lo straniero e pretendendo da questi il denaro.
Di fronte all'ennesimo rifiuto, uno dei due, dopo essersi recato in un'auto parcheggiata poco distante, ha prelevato un oggetto in ferro che ha nascosto sotto il giubbotto e, simulando il possesso di un'arma, lo ha minacciato.

L'INTERVENTO DEI CC - Nel frattempo, pero', alcuni connazionali della vittima hanno telefonato al 112 e cosi' i malviventi sono scappati. Durante la notte sono stati identificati e rintracciati nelle loro abitazioni all'interno delle quali c'erano falsi documenti intestati all'extracomunitario (busta paga, copia del permesso di soggiorno e documenti vari per la proposta del finanziamento).
Il sopralluogo eseguito in piazza, invece, ha permesso ai carabinieri di scoprire tra i cespugli, una picozza, probabilmente utilizzata dai due per minacciare l'ambulante.

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