"Berlusconi, dimettiti!". In migliaia ieri al Palasharp di Milano per protestare contro il premier

di Roberta Calò
Come previsto, ieri ha preso il via al Palasharp di Milano, la manifestazione per chiedere le dimissioni del premier, a cui hanno preso parte giornalisti, intellettuali, fotografi, reporter provenienti un po' da tutto il mondo.
All'ingresso della struttura e all'esterno c'erano cartelli che sberleffavano senza mezzi termini le personalità coinvolte nella vicenda: "questa non è l'Italia di via Orgettina", "i vecchi bavosi ci rendono nervosi, Silvio ed Emilio vogliamo l'esilio", "Sveglia Italia, meritiamo di più", "Processo a breve, Berlusconi non scappare ancora". Numerosi i personaggi pubblici che hanno preso all'evento; in primis Gustavo Zagrebelsky, presiedente onorario di Libertà e Giustizia, il quale ha dichiarato: "Non siamo sul mercato, non abbiamo da chiedere per noi, né posti né danaro: assistiamo invece alla corruzione delle persone, all'elargizione di denaro in cambio di sottomissione e servizi. Chiediamo che cessi questo sistema di corruzione delle coscienze e di avvilimento della democrazia".
E' intervenuto sul palco anche Umberto Eco, il quale ha spiegato: "Credevamo che Silvio Berlusconi avesse in comune con Mubarak solo una nipote, invece ha lo stesso vizio di non voler dare le dimissioni", "Una volta - ha raccontato Eco - all’estero mi salutavano con affetto e mi sorridevano, adesso mi guardano male e mi dicono: perchè non fate niente? Perché fa più rumore un reggiseno che cade di un articolo di fondo?".
"Anche io faccio tardi alla sera, - ha strappato applausi lo scrittore concludendo - ma perchè leggo Kant".
Molto meno filosofico e satirico, ma sicuramente più realistico e pratico, l'intervento di un ragazzo di tredici anni il quale è intervenuto ponendo un qusito smplice ma fondamentale per la tragica realtà che stiamo vivendo: "perchè il premier fa i festini ad Arcore mentre nel paese ci sono persone che stanno male, che non trovano lavoro? Perché si parla di scuola solo per parlare di tagli alle spese? Vivo in una città, Milano, sporca, tenuta male e inquinata. Sono tante le risposte che il governo deve dare a questo paese".
Alle tre del pomeriggio gli ottomila posti del palazzetto erano già tutti esauriti da persone che continuavano a gridare "dimettiti, dimettiti!", mentre altre duemila persone fuori dai cancelli seguivano la manifestazione attraverso gli altoparlanti.
"L’eccessivo potere personale di Berlusconi è diventato un problema per tutto il paese -ha spiegato il giornalista e conduttore dell'Infedele Gad Lerner. "Mi stupisce che nessun esponente del Pdl abbia chiesto al premier di fare un passo indietro, è un pericolo perché solo i despoti non prendono mai in considerazione l’idea di fare un passo indietro".
La cantante Milva, sollevando approvazioni nella folla, è esplosa affermando: "Il premier avrebbe bisogno di un pò di solitudine per ragionare. Berlusconi è malato e dovrebbe curarsi".
Ieri è stata scritta una triste pagina per la politica italiana ormai palesemente incrinata dalla mancanza di etica deontologica, opposizione, democrazia; l'Italia ha visto dimettersi nel 2009 Piero Marrazzo presidente della regione Lazio il quale, colpito privatamente da uno scandalo, aveva elegantemente fatto notare: "Le mie condizioni personali di sofferenza estrema non rendono più utile per i cittadini del Lazio la mia permanenza alla giuda della Regione". A più di due anni di distanza l'Italia non riesce a spodestare un'entità politica che sta danneggiando i connotati della nazione agli occhi del suo popolo e agli occhi di tutti i popoli del mondo. Forse, come spiega il candidato del Pd Barbara Pollastrini, "riusciremo a cacciare Berlusconi unendo la politica migliore alla società consapevole".

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