Bortolo Mutti, il mister del 5% tra realismo e pragmatismo

di Nicola Zuccaro
Esordire con un pareggio a reti bianche è poco: per l'arbitraggio, l'ennesimo e ancora sfavorevole al Bari, vista la rete annullata a Okaka nella ripresa. E' molto, considerato invece che erano appena trascorse 48 ore dall'investitura di Bortolo Mutti a successore di Giampiero Ventura sulla panchina del Bari. Non si poteva pretendere di più dal tecnico bergamasco, così tanto atteso in sala stampa ad esporre la prima diagnosi del "malato Bari". Mutti esordisce con la preparazione atletica, ritenuta la principale causa del pessimo andamento dei galletti lungo questo campionato. Ha rilevato una squadra che, pur penalizzata dai "presunti infortuni", sotto il profilo della corsa è indietro. Sotto l'aspetto tecnico, l'analisi del neo allenatore biancorosso è stata più benevola, poichè ha rilevato alcune buone individualità che farebbero sperare per l'inizio di una serie positiva determinante in funzione di una salvezza pur conquistata all'ultima giornata. Su quest'ultimo punto, Mutti si è dichiarato più che realista, non solo per aver evidenziato con molta franchezza alcuni limiti della squadra, ma anche per aver indicato, nella quota pari al 5%, le probabilità di salvezza di un Bari che conserva 9 punti di distacco dalla terz'ultima. Un successo in casa contro il Genoa, favorito dai passi falsi di Lecce, Brescia e Cesena avrebbe potuto elevare la probabilità sopra menzionata.
Un mister dal 5% che meriterebbe di più per questa sua previsione in fatto di pragmatismo, poichè da ex attaccante ha predicato sin da Bari-Genoa quel suo credo tecnico-tattico secondo il quale per poter tentare di vincere le gare occorre lanciare il pallone in avanti anzichè dar luogo ai passaggi, passaggini e passaggetti tanto detestati e vituperati dai tifosi durante la permanenza di Ventura sulla panchina dell'As Bari.

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