Candidatura Bartolo Tatò: la lunga storia di un mistero tutto barlettano
di Nicola Ricchitelli
Ufficializzazione informale, tra “Sì” definitivi e passi indietro. "Ti comunico la mia discesa in campo. Sono lieto di invitarTi alla conferenza stampa di presentazione della mia candidatura a sindaco della mia amata città.
La presentazione avrà luogo GIOVEDI' 24 FEBBRAIO 2011 alle ore 11.00 presso la mia azienda “TATO' PARIDE S.P.A.” (via Foggia n° 177, Barletta) alla presenza dei vertici regionali, provinciali e comunali del Popolo della Libertà e dell'intera coalizione di centro-destra a mio sostegno". Recitava grosso modo così il comunicato stampa fatto pervenire agli organi di stampa questa mattina. Insomma, sembra essere giunta al capolinea la lunga telenovela avuta inizio circa un mese fa.
In principio fu la novità, lui che per amore di Barletta scendeva in campo a portare la sua esperienza di imprenditore.
Poi, quasi come un fulmine a ciel sereno, il passo indietro alcuni giorni dopo la mancata ufficializzazione al cinema “Paolillo” dove, nel giorno di S. Valentino, l’imprenditore barlettano avrebbe dovuto giurare amore eterno alla città della Disfida. Si parlò di un rinvio dovuto principalmente all’impossibilità da parte del ministro Raffaele Fitto di presiedere alla serata, ma dalle pagine della Gazzetta del Nord Barese, qualche giorno dopo, furono ipotizzate altre verità scaturite da una riunione avvenuta proprio la sera del 14 Febbraio tra Bartolo Tatò e i vertici del Pdl: a quanto pare, i motivi del divorzio erano da attribuirsi alla richiesta di Tatò di allargare la maggioranza all’Udc, oltre alla suddivisone delle spese elettorali.
La notizia di per sé suscito lo sdegno di molti, uno sdegno a senso unico. Rabbiosa infatti fu la reazione di Ettore Bergamaschi del “Comitato di lotta Barletta Provincia”, il quale bollò il tutto come desideri reconditi esibiti come notizie. Ma non solo: l’inventiva del Bergamaschi contro il noto quotidiano non risparmiò critiche di diverso tipo, critiche che, partendo dal «notizie evidentemente inventate di sana pianta», passarono per «giornale cui ormai nessuno dà molto credito», fino ad arrivare all’accusa di un quotidiani che «ha tramato ed ancora osa tramare contro Barletta».
Insomma, "Bartolo Tatò non si è mai sognato di "ripensare" il Suo impegno", si disse, mentre gli stessi esponenti della coalizione confermavano e smentivano la veridicità di quel gesto, nonostante qualcuno dalle pagine Facebook lasciava ad intendere che qualcosa di vero alla fine ci fosse, nonostante i titoli dei media barlettani.
È inutile nasconderlo, Bartolo Tatò di ripensamenti ne ha avuti e si riserva di averli, al punto che quella di domani sarà una scelta che verrà ufficializzata, ma che manterrà tutti i contorni informali in attesa di una più eclatante occasione, che forse si concretizzerà con la presenza dello stesso ministro Fitto la prossima settimana.
Ufficializzazione informale, tra “Sì” definitivi e passi indietro. "Ti comunico la mia discesa in campo. Sono lieto di invitarTi alla conferenza stampa di presentazione della mia candidatura a sindaco della mia amata città.
La presentazione avrà luogo GIOVEDI' 24 FEBBRAIO 2011 alle ore 11.00 presso la mia azienda “TATO' PARIDE S.P.A.” (via Foggia n° 177, Barletta) alla presenza dei vertici regionali, provinciali e comunali del Popolo della Libertà e dell'intera coalizione di centro-destra a mio sostegno". Recitava grosso modo così il comunicato stampa fatto pervenire agli organi di stampa questa mattina. Insomma, sembra essere giunta al capolinea la lunga telenovela avuta inizio circa un mese fa.
In principio fu la novità, lui che per amore di Barletta scendeva in campo a portare la sua esperienza di imprenditore.
Poi, quasi come un fulmine a ciel sereno, il passo indietro alcuni giorni dopo la mancata ufficializzazione al cinema “Paolillo” dove, nel giorno di S. Valentino, l’imprenditore barlettano avrebbe dovuto giurare amore eterno alla città della Disfida. Si parlò di un rinvio dovuto principalmente all’impossibilità da parte del ministro Raffaele Fitto di presiedere alla serata, ma dalle pagine della Gazzetta del Nord Barese, qualche giorno dopo, furono ipotizzate altre verità scaturite da una riunione avvenuta proprio la sera del 14 Febbraio tra Bartolo Tatò e i vertici del Pdl: a quanto pare, i motivi del divorzio erano da attribuirsi alla richiesta di Tatò di allargare la maggioranza all’Udc, oltre alla suddivisone delle spese elettorali.
La notizia di per sé suscito lo sdegno di molti, uno sdegno a senso unico. Rabbiosa infatti fu la reazione di Ettore Bergamaschi del “Comitato di lotta Barletta Provincia”, il quale bollò il tutto come desideri reconditi esibiti come notizie. Ma non solo: l’inventiva del Bergamaschi contro il noto quotidiano non risparmiò critiche di diverso tipo, critiche che, partendo dal «notizie evidentemente inventate di sana pianta», passarono per «giornale cui ormai nessuno dà molto credito», fino ad arrivare all’accusa di un quotidiani che «ha tramato ed ancora osa tramare contro Barletta».
Insomma, "Bartolo Tatò non si è mai sognato di "ripensare" il Suo impegno", si disse, mentre gli stessi esponenti della coalizione confermavano e smentivano la veridicità di quel gesto, nonostante qualcuno dalle pagine Facebook lasciava ad intendere che qualcosa di vero alla fine ci fosse, nonostante i titoli dei media barlettani.
È inutile nasconderlo, Bartolo Tatò di ripensamenti ne ha avuti e si riserva di averli, al punto che quella di domani sarà una scelta che verrà ufficializzata, ma che manterrà tutti i contorni informali in attesa di una più eclatante occasione, che forse si concretizzerà con la presenza dello stesso ministro Fitto la prossima settimana.