di Roberta Calò
Maroni prosegue la crociata pro Berlusconi nel corso della trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fazio. "A me pare - ha commentato - che queste imputazioni siano molto deboli e non abbiano sostanza. Per valutarle, comunque, per me e' competente il Tribunale dei ministri". "Eversivo - conclude - e' uno contro la democrazia. Ma anche di Berlusconi si dice che e' un usurpatore che non ha diritto a stare dove sta. Ma credo che l'unico giudice per la politica sia il popolo sovrano. Lui ritiene che ci sia un complotto ordito dalla Procura di Milano ai suoi danni".
Il titolare del Viminale conferma, come già anticipato nei giorni scorsi da Napolitano, che "la fine della legislatura è un rischio reale", ma cancellando la dimensione democratica di un governo come espressione della volontà del popolo italiano, sostiene: "Nelle democrazie rappresentative ci sono delle regole: il leader del partito di maggioranza relativa è il candidato naturale alla presidenza del Consiglio, l'unico che può dire oggi non lo faccio più è lui ".
Di parere diametralmente opposto sono le donne e gli uomini scesi ieri in piazza per dar vita alla protesta "Se non ora quando?" che aveva come obiettivo quello di dimostrare che "che gli uomini che sono qui, sono venuti perché non sono come Berlusconi e perché vogliono costruire una società in cui ci sia un rapporto diverso tra gli uomini e le donne in cui venga rispettata la dignità di tutti. Questo Paese ha bisogno dell'energia delle donne", come ha spiegato la deputata Pd Paola Concia. "Ragazze, anziane, giovani madri, una società rosa in piazza - afferma - è stata una straordinaria prova di democrazia, un segnale chiaro al governo centrale della stanchezza di un Paese che soffre la crisi, di un territorio abbandonato alla deriva di un federalismo egoista, di uomini e giovani senza occupazione e con loro e più di loro le donne, metà delle quali non potrà mai aspirare ad un lavoro, come le statistiche segnalano da tempo". E ripercorrendo un po' quello che è il pensiero di molti italiani, la Conci ha concluso: "Una classe di governo consapevole, che avesse veramente a cuore le sorti della comunità - conclude - dovrebbe prendere atto di questa dichiarazione di sfiducia e farsi responsabilmente da parte, come accadrebbe in un Paese democratico".
Dal mondo religioso giunge la voce di Suor Eugenia Bonetti che da anni si occupa di sostenere ragazze che si prostituiscono o che vivono in condizione di disagio: "Da questa piazza più che un messaggio politico o polemico credo si alzi un messaggio di fiducia: possiamo essere le protagoniste di un futuro diverso, dove davvero la dignità delle persone e delle donne sia rispettata". "Come suore missionarie -ha concluso- della Consolata siamo state le prime a credere che c'era bisogno di fare qualche cosa, bisogno di dare risposte, stimolare, perche' le donne sembravano un po' appiattite, assenti o rassegnate di fronte a quello che sta succedendo. Quindi aver partecipato a questa iniziativa e' stato un modo molto bello per riattivare la volontà delle donne".
A sostenere queste iniziative per una corrispondenza ideologica sociale, ma soprattutto partitica, c'è anche Nichi Vendola, leader di Sel, il quale ha affermato senza mezzi termini: "Oggi credo che sia un colpo mortale per il berlusconismo. E' una giornata speciale. Nelle piazze di tutta Italia ci sono centinaia di migliaia di donne, ma anche tanti, tanti uomini che rifiutano di obbedire ad un comando culturale e politico in cui il rapporto tra uomini e donne e' un rapporto gerarchico. Un codice maschilista in cui le donne sono ornamento, preda dell'attivita' venatoria di un genere maschile malato di onnipotenza".
Ignazio La Russa, invece, prende le distanze dal Corriere della Sera che ha affiancato il nome del politico a quello di Sara Tommasi, in merito a delle foto scattate allo stadio: "Di quell'immagine si è ricordata mia moglie, c'erano anche lei e i miei figli'"; insomma, una compagna di giochi familiari ideale, la Tommasi appunto, proprio lei che qualche giorno fa, senza troppi patemi d'animo, confessò alla rivista Novella: "Ho saputo che esistono droghe che si assumono con il contatto della pelle. Quando vengo toccata da qualcuno ho la sensazione che questa sostanza mi entri in circolo. Sento un forte formicolio e mi sento disinibita: farei sesso con il primo che mi capita. Io in realtà sono troppo buona, troppo gentile, e anche per gentilezza allargo le gambe come niente, basta che uno mi è simpatico".
Maroni prosegue la crociata pro Berlusconi nel corso della trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fazio. "A me pare - ha commentato - che queste imputazioni siano molto deboli e non abbiano sostanza. Per valutarle, comunque, per me e' competente il Tribunale dei ministri". "Eversivo - conclude - e' uno contro la democrazia. Ma anche di Berlusconi si dice che e' un usurpatore che non ha diritto a stare dove sta. Ma credo che l'unico giudice per la politica sia il popolo sovrano. Lui ritiene che ci sia un complotto ordito dalla Procura di Milano ai suoi danni".
Il titolare del Viminale conferma, come già anticipato nei giorni scorsi da Napolitano, che "la fine della legislatura è un rischio reale", ma cancellando la dimensione democratica di un governo come espressione della volontà del popolo italiano, sostiene: "Nelle democrazie rappresentative ci sono delle regole: il leader del partito di maggioranza relativa è il candidato naturale alla presidenza del Consiglio, l'unico che può dire oggi non lo faccio più è lui ".
Di parere diametralmente opposto sono le donne e gli uomini scesi ieri in piazza per dar vita alla protesta "Se non ora quando?" che aveva come obiettivo quello di dimostrare che "che gli uomini che sono qui, sono venuti perché non sono come Berlusconi e perché vogliono costruire una società in cui ci sia un rapporto diverso tra gli uomini e le donne in cui venga rispettata la dignità di tutti. Questo Paese ha bisogno dell'energia delle donne", come ha spiegato la deputata Pd Paola Concia. "Ragazze, anziane, giovani madri, una società rosa in piazza - afferma - è stata una straordinaria prova di democrazia, un segnale chiaro al governo centrale della stanchezza di un Paese che soffre la crisi, di un territorio abbandonato alla deriva di un federalismo egoista, di uomini e giovani senza occupazione e con loro e più di loro le donne, metà delle quali non potrà mai aspirare ad un lavoro, come le statistiche segnalano da tempo". E ripercorrendo un po' quello che è il pensiero di molti italiani, la Conci ha concluso: "Una classe di governo consapevole, che avesse veramente a cuore le sorti della comunità - conclude - dovrebbe prendere atto di questa dichiarazione di sfiducia e farsi responsabilmente da parte, come accadrebbe in un Paese democratico".
Dal mondo religioso giunge la voce di Suor Eugenia Bonetti che da anni si occupa di sostenere ragazze che si prostituiscono o che vivono in condizione di disagio: "Da questa piazza più che un messaggio politico o polemico credo si alzi un messaggio di fiducia: possiamo essere le protagoniste di un futuro diverso, dove davvero la dignità delle persone e delle donne sia rispettata". "Come suore missionarie -ha concluso- della Consolata siamo state le prime a credere che c'era bisogno di fare qualche cosa, bisogno di dare risposte, stimolare, perche' le donne sembravano un po' appiattite, assenti o rassegnate di fronte a quello che sta succedendo. Quindi aver partecipato a questa iniziativa e' stato un modo molto bello per riattivare la volontà delle donne".
A sostenere queste iniziative per una corrispondenza ideologica sociale, ma soprattutto partitica, c'è anche Nichi Vendola, leader di Sel, il quale ha affermato senza mezzi termini: "Oggi credo che sia un colpo mortale per il berlusconismo. E' una giornata speciale. Nelle piazze di tutta Italia ci sono centinaia di migliaia di donne, ma anche tanti, tanti uomini che rifiutano di obbedire ad un comando culturale e politico in cui il rapporto tra uomini e donne e' un rapporto gerarchico. Un codice maschilista in cui le donne sono ornamento, preda dell'attivita' venatoria di un genere maschile malato di onnipotenza".
Ignazio La Russa, invece, prende le distanze dal Corriere della Sera che ha affiancato il nome del politico a quello di Sara Tommasi, in merito a delle foto scattate allo stadio: "Di quell'immagine si è ricordata mia moglie, c'erano anche lei e i miei figli'"; insomma, una compagna di giochi familiari ideale, la Tommasi appunto, proprio lei che qualche giorno fa, senza troppi patemi d'animo, confessò alla rivista Novella: "Ho saputo che esistono droghe che si assumono con il contatto della pelle. Quando vengo toccata da qualcuno ho la sensazione che questa sostanza mi entri in circolo. Sento un forte formicolio e mi sento disinibita: farei sesso con il primo che mi capita. Io in realtà sono troppo buona, troppo gentile, e anche per gentilezza allargo le gambe come niente, basta che uno mi è simpatico".
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